IL MONDO VISTO DALLE SPLADERE

Sulle cime, sui pinnacoli, su torrioni un po' dovunque delle nostre montagne svettano croci di diversi materiali, caratteristiche costruttive, dimensioni, spesso con dediche, spesso semplicemente dedicate a chi vi si sofferma qualche attimo. Sono apparentemente mute, perché parlano a chi sale da sentieri, mulattiere, canaloni, ferrate, dicenbdo ad onguno una aprola personale, unica e speciale, che il cuore sa cogliere anche nel caos dei giorni. Forse anche per questa ragione due anni fa un gruppo di amici della Sacca di Esine in modo spontaneo decise di posizionare una grande croce di legno sul Coren de l'Orhelù in località Spladére a picco sulla sottostante frazione di Sacca, a circa 700 metri di quota, a salvaguardia di chi sale per questi ripidi sentieri e si addentra nella valle dell'inferno, che lo è di nome e di fatto. Quella croce, così come la panchina posizionata di recente, nata dagli alberi schiantati della tempesta Vaia del 29 ottobre 2018, sono state portate gratuitamente sul posto dall'elicottero Lama di Eli Fly, il mulo delle vette, come viene definito nel mondo elicotteristico. Anche la panchina è frutto di un gesto generoso di un noto artigiano della zona, conosciuto da tutti come “Mario legna”. L'idea è nata in modo spontaneo per dare una possibilità in più a chi sale fino al Coren de l'Orhelù sul ripido sentiero, consentendo di sostare e ammirare a lungo un panorama come se fosse sospeso nell'aria. Tutto è stato coordinato da Luca Pianeti, promotore della Croce e della panchina. Il Coren è raggiungibile da Sacca di Esine con l'elicottero, per chi non potesse affrontare il percorso a piedi; mentre riserva una bella emozione a chi sale dal sentiero 730 della Valle dell'Inferno, prima di inerpicarsi lungo i ripidi versanti rocciosi.

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