SORVEGLIATA LA FRANA DI PREDORE
Nella mattinata di questa domenica 12 febbraio sui monti al confine tra Predore e Sarnico si è verificata una frana di grandi dimensioni, caratterizzata da detriti, pietre, terra e materiale legnoso dalla località Vasti lungo un colatoio naturale in una valle fittamente boscata, lontano dalle abitazioni. E' accaduto intorno alle 10.30 quando il versante della montagna ha cominciato a muoversi verso il basso. Alcuni escursionisti e abitanti della zona hanno dato l'allarme al 112 che ha inviato sul posto i vigili del fuoco di Bergamo, con il supporto dell'elicottero del corpo di stanza a Malpensa. I controlli da terra e dal cielo sono proseguiti a lungo sia per verificare cause primarie e concause del fenomeno che per effettuare misurazioni del materiale franato. Ad una prima valutazione la frana è apparsa di dimensioni importanti e fortunatamente si è verificata in una zona di bosco lontana dalle abitazioni, in un punto che non è ritenuto pericoloso per le persone, ma comunque caratterizzato da sentieri percorsi da escursionisti. Il distacco si è verificato in una zona a 830 metri di quota, sotto punta della Croce, tra Predore e Sarnico, nel bosco del Vertino ed ha incrociato il sentiero che conduce al prato Chierico: il materiale ha imboccato una valle stretta, che punta verso Sarnico. Il sentiero che porta in quota è stato chiuso per scongiurare che qualcuno possa trovarsi in zona in caso di altri smottamenti. Mentre per la provinciale 469 “Sebina bergamasca” non vi sono problemi di sicurezza per il transito in quanto il tracciato è molto lontano dalla zona del colle dove la frana si è verificata. I vigili del fuoco, già nelle prime ore dell'intervento, hanno escluso la presenza di persone sotto l’ammasso di materiale e alla serata di domenica non era stata fatta alcuna segnalazione per mancato rientro di persone. Il Sindaco di Predore, Paolo Bertazzoli, ha diramato un'ordinanza di divieto di transito a messi e a persone nella zona che collega Vasti Alti e Vasti Bassi, in attesa dei rilievi del geologo incaricato e della sua relazione conclusiva. Il distacco del materiale, valutato in circa mille metri cubi, ha provocato un boato udito distintamente sulle due sponde del Sebino e visibile distintamente dalla sponda bresciana del basso lago.
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