DELITTO COLLEONI, IL FIGLIO: “NON L’HO UCCISO IO”
Durante l’udienza di giovedi, Francesco Colleoni in aula, cambia la versione dei fatti. La vicenda è quella legata all’omicidio di Franco Colleoni 68 anni, ex segretario provinciale della Lega Nord e titolare del ristorante «Il Carroccio» a Brembo di Dalmine. Era la mattina di sabato 2 gennaio quando è scoppiata una lite tra i due, che da mesi - come hanno testimoniato i dipendenti del ristorante - non si rivolgevano la parola. Il 35enne ieri ha spiegato che il diverbio era terminato «con le solite parole forti». Dopo di che «sono tornato a casa a pulire il mio appartamento. Ma, fa notare il pm, all’epoca ai carabinieri Francesco aveva raccontato che durante la discussione lui aveva spinto il padre, il quale gli aveva rifilato una manata in faccia. «Non mi ricordo, se l’ho detto all’epoca...», risponde l’imputato, che poco prima aveva però ricordato come l’ultimo ceffone papà gliel’aveva rifilato quando lui aveva 15 anni. «Si ricorda se è caduto suo padre?», chiede il pm. «No, ricordo solo che stavamo discutendo». Franco Colleoni era stato trovato con la testa fracassata. "Anche quella mattina abbiamo discusso, continua Francesco, ma poi sono risalito in casa e solo dopo ho trovato il cadavere in cortile" Il giorno dell’omicidio di suo padre aveva detto ai carabinieri di aver litigato con lui per la gestione del ristorante, di essere stato spintonato e di aver reagito ma da lì in poi di avere un vuoto. Insomma durante l’ultima udienza Francesco Colleoni ha cambiato la sua versione dei fatti spiegando che quella mattina ha sì avuto una discussione col padre per dei paletti caduti in giardino, ma poi di essere salito in casa e aver scoperto il cadavere solo più tardi, insieme alla mamma. I dipendenti del ristorante hanno confermato che i dissidi tra padre e figlio si erano inaspriti negli ultimi mesi, tanto che il 68enne aveva preso a chiudere a chiave la porta del passaggio che conduce dal ristorante al suo appartamento. Gli avvocati Enrico Cortesi e Andrea Filipponi hanno prodotto la cartella clinica degli psicologi in cui si dà atto che il 35enne soffre di amnesia. La prossima udienza è prevista per giovedi 25 novembre
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