DELITTO COLLEONI, SOSTEGNO A FRANCESCO

Non saranno certamente le tante lettere inviate dagli amici a Tiziana Ferrari, la mamma di Francesco Colleoni, a processo per l’omicidio del padre a determinare il verdetto del processo in cui Francesco è imputato per l’omicidio di Franco, ex segretazio della Lega e proprietario del ristorante il Carroccio a Brembo di Dalmine. Ma gli avvocati Enrico Cortesi e Andrea Filipponi ne hanno consegnate quattro alla Corte d’Assise per far raccontare chi è questo uomo di 35 anni senza macchia, fino al 2 gennaio, che ha lasciato la sua carriera da cuoco in giro per il mondo per risollevare le sorti del ristorante di famiglia, nonostante, dicono i testimoni, le tante umiliazioni e maniere forti subite. Intercettato in caserma, Francesco diceva alla mamma: “Non ce la facevo più, a lavorare sempre di più e sentirti una merda”, l’ho spinto io. In aula, ha ricordato solo il litigio con il padre e poi di essere salito a pulire casa. Per chi lo conosce, è una persona limpida. Nel 2013 in Australia, lui lavorava al bar e l’amico Fulvio in cucina, nello stesso locale. “È sempre stato ed è ancora assolutamente la mia persona di riferimento quando c’è qualcosa che non va, una spalla su cui puoi sempre contare nel bene e nel male”. Dal migliore amico ci si aspettano belle parole, ma nella lettera emerge anche il ragazzo sicuro di sé visto a processo, parlando del lavoro: «Ha un cuore grandissimo e pieno di amore da dare, è una persona vera, genuina e schietta, che ti dice le cose come sono senza star lì a girarci troppo intorno; il carattere ce l’ha, visto quello che ha passato nella vita, sia lavorativamente che nel privato, ma se c’è una cosa che non gli è mai mancata è il rispetto per le persone”. Nel tempo, si è confidato, scrive un amico: “Il rapporto con il padre lo rattristava, con un sorriso amaro era solito dirmi di non aver mai ricevuto un abbraccio da quest’ultimo”. E quel rapporto e le liti per il locale, secondo l’accusa hanno provocato la furia, in un ragazzo che non è mai stato violento, precisa chi lo conosce, l’esatto opposto, capace di evitare risse, litigi, esuberante ma mai aggressivo”. Il 15 dicembre, probabilmente i giudici emetteranno la sentenza.

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