FRANCESCO COLLEONI AI DOMICILIARI

Non vi sono dubbi sulla gravità è quindi sulla colpevolezza di Francesco Colleoni figlio 35 di Franco Colleoni, ex segretario provinciale della Lega, ucciso con una “brutale aggressione” nel giardino del ristorante di famiglia a Brembo di Dalmine, dove lavorava come cuoco. Una “macroscopica reazione” rispetto alla frustrazione generata dai rimproveri e dagli “atteggiamenti di disaffezione” subiti dal padre. E’ stato però il profilo di Francesco, in carcere dal 3 gennaio 2021, oltre al percorso psicologico fatto e allo stretto rapporto con la madre Tiziana Ferrari, ad aver convinto i giudici a concedergli gli arresti domiciliari. La Corte d’Assise ha deciso ieri dando così il via libera al trasferimento in un’abitazione in affitto in provincia di Brescia insieme alla mamma. Si tratta dell’abitazione di un familiare, tra i migliori amici di Francesco, che con una lettera aveva raccontato ai giudici chi fosse per lui quel ragazzo a processo per aver ammazzato il padre. Con il sì ai domiciliari, la Corte non ridimensiona i fatti. Anzi, ricorda la “inusitata violenza”. La vittima morì con il volto e la testa fracassati contro il cordolo del vialetto del ristorante. Richiama, inoltre, il fatto che Francesco non abbia mostrato pentimento, non ha ammesso: “non l’ho ucciso io”, sbottò con il pm che lo incalzava, nonostante l’intercettazione nella caserma dei carabinieri in cui, la sera stessa del delitto, alla mamma diceva: “L’ho spinto io, non ce la facevo più”. Il pericolo di un altro gesto violento, però, come argomentato dagli avvocati, difficilmente potrebbe ricapitare alla luce di una serie di aspetti già evidenziati nelle motivazioni. “Francesco non ha un animo malvagio”. L’avvocato Cortesi conferma la notizia circolata e riassume i motivi della decisione dei giudici: “La Corte ha valorizzato la personalità del mio assistito, ha evidenziato che ha vissuto una vita irreprensibile sia sul piano relazionale sia lavorativo fino al gennaio dell’anno scorso. Tutti i testimoni hanno riconosciuto le sue capacità, i sacrifici e la dedizione”.

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