UNA CENA COME TRANELLO
Laura è stata soffocata dopo essere stata narcotizzata, come ha scritto nelle 75 pagine consegnate al PM Katy Bressanelli il Medico Legale prof. Andrea Verzelletti. Ma chi ha compiuto questo gesto con ogni probabilità ci aveva già provato. Infatti, nel fine settimana del 17-18 aprile 2021, Paola e Silvia Zani, prima e terza figlia di Laura, e Mirto Milani, fidanzato di Silvia e probabilmente con rapporti stretti anche con Paola, avrebbero fatto la prova generale dell’omicidio di Laura. Il disegno criminale, secondo il medico legale, si è poi compiuto nella notte tra il 7 e l'8 maggio, pochi giorni dopo quindi. Il compagno di Laura, interrogato il 12 giugno, un mese dopo la scomparsa della donna, ha raccontato di una cena a base di pesce venerdì 16 aprile 2021 alla quale erano presenti Laura, Silvia, Paola e Mirto. La testimonianza del compagno appare nel verbale di 75 pagine del medico legale e cita testualmente: «Era andata al mattino a fare un’escursione. Mi aspettavo che mi chiamasse in serata, così come facciamo tutte le sere, ma ciò non è accaduto. Le ho inviato un messaggio augurandole la buonanotte alle 22.42, ma non ho avuto risposta, cosa che mi ha lasciato stupito. Il mattino successivo ho dovuto attendere sino alle 12.27 quando mi ha scritto buongiorno e subito dopo, alle ore 12. 28 mi ha scritto "H9 somito tutta mattina". Ho compreso che intendeva dire "ho dormito tutta mattina", ma sono rimasto stupito sia dal fatto che avesse dormito tanto e ancor di più per il messaggio pieno di errori. Non sbagliava mai a scrivere un messaggio». Il compagno continua nella sua dichiarazione, ora agli atti: «Anche nel corso del primo pomeriggio Laura non si è fatta viva e alle ore 15.50 preoccupato decidevo di chiamarla. Mi ha finalmente risposto e mi ha detto che dopo una cena con Silvia, Paola e con Mirto, si è adagiata sul divano e si è addormentata. Solo dopo essersi svegliata alle ore 12.30 circa, le figlie le avevano raccontato che si era addormentata sul divano e, al momento di andare a letto, non erano state in grado di svegliarla. L’avevano quindi accompagnata di peso sino a letto dov’era stata anche spogliata e le avevano messo il pigiama. Laura non ricordava nulla. Mi ha detto di non sapere cosa fosse accaduto e di non sentirsi bene, di avere ancora sonno. Sarebbe dovuta tornare a Brescia il sabato ma, non era assolutamente in condizioni di stare in piedi, figuriamoci di guidare. L’ho chiamata alle 18.42 e mi ha detto di essere ancora completamente intontita e di avere dormito anche nel pomeriggio. Alle 21.30 mi ha inviato la buonanotte: "Sto male, ho voglia solo di dormire"». Due giorni dopo la cena, Laura è stata accompagnata a Brescia non essendo ancora in grado di guidare e nel pomeriggio si è messa a letto a dormire. Il lunedì mattina Laura incontra il suo compagno che la invita ad andare a fare una visita specialistica, ma Laura aveva risposto dicendo che ormai era tutto a posto. Quando il compagno insinua il dubbio che possano aver tentanto di avvelenarla, Laura si arrabbiò molto con lui. Purtroppo, però, per Laura poco dopo i fatti sono andati proprio nel peggiore dei modi.
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