DOPPIO OMICIDIO DI BARIANO

Pena definitiva a 20 anni di carcere. Una storia di pusher lasciati su un pezzo di cartone, e di due amici partiti per rapinare droga e soldi ma finiti in carcere per duplice omicidio. Nel carcere di Bollate, Manuele Ferrari lavora, ad attenderlo fuori la fidanzata. Era il gennaio 2019, quando venne arrestato insieme a Gianluca Forlanelli per l’omicidio di Abdenassar El Moursali, 23 anni, e Nabil El Karfi, 25, i due giovani di orogine marocchina, freddati a colpi di pistola in riva al Serio, a Bariano, il 20 luglio del 2017. Ferrari, 39enne residente a Ghisalba, sparò 5 colpi con la pistola del padre, all’oscuro di tutto; Forlanelli, 32 anni, di Mornico, c’era e sfilò il marsupio a una delle due vittime. In termini di pena sono uguali: ergastolo in udienza preliminare, 20 anni in Appello. Ferrari non ha impugnato e ha proseguito il suo percorso lavorativo in carcere. Forlanelli, con l’avvocato Flavio Masi, ha tentato la strada della Cassazione puntando sul fatto che partì con l’amico per rapinare, ma non fu lui materialmente a uccidere. Sei i punti dell’impugnazione che la Cassazione ha però ritenuto inammissibili o infondati. Ferrari disse di aver mal interpretato il gesto di uno dei due pusher, che era di spalle, di aver avuto paura e, non lucido, di aver sparato. Una perdita di controllo che la difesa di Forlanelli ha voluto evidenziare, contestando le motivazioni dell’Appello in termini di legittimità. I giudici avrebbero sbagliato a ritenere che la partecipazione all’accordo per commettere una rapina con l’utilizzo di un’arma da fuoco comporta la responsabilità a titolo di concorso ordinario e non anomalo anche per l’omicidio commesso nel corso della sua esecuzione dal complice che ha in concreto cagionato la morte del rapinato.

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