IL BOULDERING PIANGE GIANLUCA GATTI

Gianluca Gatti, 52enne originario di Breno, è stato stroncato da un infarto fulminante domenica 10 luglio mentre era impegnato in un’esercitazione di bouldering (arrampicata su pareti rocciose o in palestra di roccia) in Presolana, uno sport che praticava fin da giovane e del quale era un perfetto conoscitore e un praticante provetto, nonché istruttore federale della Fasi, Federazione arrampicata sportiva italiana. Gatti si trovava con amici nella zona proprio per un’arrampicata, per l’esattezza sulla falesia più bassa di Castione della Presolana, nella zona del Salto degli Sposi, a strapiombo sulla valle del Dezzo, quando è stato colto dall'attacco cardiaco che non gli ha lasciato scampo. Secondo alcune testimonianze, con lui c'era anche un medico appassionato della disciplina del bouldering che ha cercato subito di rianimarlo, attivando nel frattempo i soccorsi. Da Brescia è arrivato l'elicottero del 118 che ha verricellato il medico e la Guida alpina presente a bordo. Gianluca Gatti è stato quindi trasferito sulla barella spinale e portato in volo a Brescia dove è arrivato ormai privo di vita. Fino a qualche tempo fa aveva gestito l'impresa artigiana di famiglia con il fratello, quindi si stava dedicando a tempo pieno alla sua grande passione trasformata in professione: l'arrampicata il falesia. Lascia la compagna ed un figlio di 21 anni oltre ai genitori e al fratello. La salma attualmente è a disposizione dell'autorità giudiziaria per gli adempimenti di legge. La notizia della sua morte improvvisa è arrivata in serata a Breno, Piamborno e Losine, le comunità dove Gianluca aveva la sua attività, gli amici e gli affetti ed ha lasciato tutti sconcertati e increduli: Gianluca era un fortissimo arrampicatore e seguiva scrupolosamente corretti stili di vita per potersi dedicare al meglio alla sua professione.

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