BENI SEQUESTRATI ALL'ARCHITETTO DI PUTIN

Oltre 600 mila euro in contanti, ville e terreni, auto e moto, gioielli e preziosi, persino bottiglie di vini pregiati, ma anche opere di arte moderna e contemporanea di autori famosi, del calibro di Kandinsky, De Chirico, Modigliani, Cezanne, Christo, Picasso, Mirò, e Pomodoro, un elicottero e uno yacht. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Brescia, coordinati dalla Procura Distrettuale della Repubblica, hanno eseguito, su ordinanza del G.I.P., un sequestro preventivo per oltre 141 milioni di euro nei confronti di un noto professionista bresciano (conosciuto come l'architetto di Putin) per reati tributari (contrabbando e dichiarazione infedele), riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Il professionista è indagato poiché non avrebbe dichiarato redditi per decine di milioni di euro per gli anni dal 2013 al 2019, pur mantenendo in Italia il centro dei propri interessi familiari, affettivi ed economico-patrimoniali. Il sequestro preventivo dei beni è l'epilogo di indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia - a seguito dell’individuazione, in provincia, di un elicottero immatricolato in Russia, per il quale non erano stati assolti gli adempimenti di natura doganale - che hanno portato a scoprire un presunto caso di fittizia residenza all’estero. Individuato il proprietario, il famoso architetto di Putin di origini venete ma trapiantato in provincia di Brescia è emerso tutto il resto: le attività di indagine si sono mosse dalla constatazione di notevoli manifestazioni di ricchezza del tutto sproporzionate rispetto ai redditi imponibili dichiarati, per le quali non sono state fornite giustificazioni idonee ad acclararne la liceità sul piano fiscale.

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