APERTO UN FASCICOLO SULLA MORTE DI GIORGIA

Il pm Guido Schininà ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo, per definire le cause della morte di Giorgia Manenti, trovata senza vita in una vasca della ditta del padre, la Mega di Tagliuno. In queste ore i Carabinieri e i tecnici dell’Ats stanno compiendo gli accertamenti necessari. Se verrà stabilito che la giovane è morta per un malore, l’inchiesta andrà direttamente verso l’archiviazione. Diversamente, se dovesse risultare che il decesso è dovuto ad annegamento, non è escluso che il caso possa essere catalogato come infortunio su un luogo di lavoro e che dunque siano necessari ulteriori accertamenti per risalire a eventuali responsabilità. Per il momento, però, gli inquirenti privilegiano la prima delle ipotesi. Quella di oggi è la giornata del triste ultimo saluto a Giorgia. Prima del rito funebre, così come per l’intera giornata di venerdi, alla casa del commiato di Calepio sulla provinciale della Valcalepio, dove è allestita la camera ardente, si è registrato un viavai di ragazzi e ragazze. A piangerla, oltre ai genitori, ci sono il fratello minore Alex, i nonni paterni Clemente, fondatore della ditta di famiglia e Stefania, quelli materni Battista e Tina. La disgrazia ricordiamo era successa giovedì alle 13.30, quando la giovane era di rientro alla Mega Srl dopo il pranzo. Giorgia aveva sofferto per anni di problemi di salute, crisi di epilessia che però in età adulta non erano più comparse grazie alle terapie. Giovedì, mentre rientrava al lavoro, era al telefono con un’amica, la quale, non sentendo più la voce di Giorgia dall’altra parte, ha riattaccato pensando a un malfunzionamento della linea. Invece la ragazza, che il 7 ottobre avrebbe compiuto 26 anni, aveva appena avuto un malore ed era caduta in una vasca con una ventina di centimetri di acqua stagnante. Solo diversi minuti dopo è stata notata, ormai esanime, al suo interno.

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