FURTI E AGGRESSIONI IN PROVINCIA E CITTA'
Dopo la truffa del catalogo, anche i furti tornano a colpire gli anziani. L’ultimo episodio è avvenuto giovedì attorno alle 15 ai danni di una 87enne che è stata derubata in casa a Gottolengo, da una donna, una 35enne di Treviglio, che le aveva chiesto di poter utilizzare il bagno dicendole di essere incinta. Una scusa ben congegnata per poter entrare in azione e trafugare il bottino di 150 euro. L'87enne, una volta comprese le reali intenzioni della donna, l’ha dapprima respinta e poi l'ha incalzata costringendola a fuggire a piedi lungo le vie del centro del paese. Dopo aver chiesto aiuto a un cliente di un bar vicino casa, l’anziana signora ha allertato le Forze dell’Ordine che poco dopo sono riuscite a rintracciare la 35enne che è stata portata in Caserma e denunciata a piede libero con l’accusa di furto aggravato ai danni di persona anziana all’interno di privata abitazione. Da una successiva perquisizione è stato rinvenuto anche un portafogli con i documenti di un'artigiana di Gottolengo che ancora non si era accorta di aver subito il furto.Non solo furti, ma anche episodi di aggressioni stanno segnando in questi giorni i nostri territori. L’ultimo questo giovedì pomeriggio a Brescia due, dove due ragazzi, un italiano e un moldavo, rispettivamente di 18 e 19 anni avrebbero sferrato un pugno in faccia ad un ragazzino di 15 anni per derubarlo del telefono, delle cuffiette wireless ed un altro paio di cuffie acustiche. La vittima dopo aver allertato le forze dell’Ordine, ha raccontato l’accaduto alle pattuglie della Volante che si sono messe alla ricerca dei due malviventi. Dopo poche ore gli agenti hanno rintracciato i due aggressori a piedi in Via Elba, uno è riuscito a fuggire, mentre l’altro è stato immediatamente bloccato. A distanza di poco tempo una seconda pattuglia è riuscita poi a trarre in arresto anche il secondo aggressore. Entrambi trasferiti in Questura dopo diversi episodi di resistenza, su di loro sono emersi precedenti specifici per reati violenti. Uno dei due è stato portato in carcere mentre l’altro posto agli arresti domiciliari in attesa della convalida. Un episodio di violenza a distanza di pochi giorni da quello verificatosi a Lovere lo scorso martedì 13 settembre tra due uomini residenti nella zona, pare per motivi passionali. Una lite avvenuta probabilmente nei dintorni del parco Gallini, sfociata poi in un’aggressione che ha fatto finire la vittima in prognosi riservata al Papa Giovanni XXIII° di Bergamo a causa delle gravi ferite riportate. Ancora da chiarire l’esatta dinamica dei fatti, anche se sembrerebbe che l’aggressore avesse con sé una spranga. Una vicenda su cui gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. L’aggressore è stato interrogato nella giornata di venerdì dal gip del Tribunale di Bergamo, su di lui, l’accusa di tentato omicidio.
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