RESTA IN CARCERE DOPO L’AGGRESSIONE

E’ ancora da chiarire se alla base della lite tra i due cinquantenni avvenuta a Lovere lo scorso martedì 13 settembre ci siano questioni d’amore o amicizia. Ad oggi l’uomo rimasto gravemente ferito dall’aggressione, che da un semplice litigio è sfociata poi in violenza a colpi di spranga, rischiando di finire in tragedia, è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il rivale, resta invece in carcere accusato di tentato omicidio. L’uomo, che parrebbe avere un piccolo precedente penale alle spalle (di una decina di anni fa), nell’interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari avvenuto lo scorso venerdì 16 settembre, si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere (sarebbe stata infatti confermata la misura cautelare, ma non sarebbe stato convalidato il fermo). Secondo quanto dichiarato al giudice dall’accusato, non si tratterebbe di un regolamento di conti per una questione sentimentale, bensì di un intervento per aiutare un’amica che lo aveva avvisato di aver subito un maltrattamento dall’ex. L’episodio inoltre, non si sarebbe verificato nella zona delle Piscine di Lovere, come inizialmente si pensava, ma nel Parco Gallini, poco sopra lo stabilimento balneare. Sull’esatta dinamica gli inquirenti continuano a mantenere il massimo riserbo. Nel frattempo proseguono le indagini anche attraverso l’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza comunali.

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