VOLEVA UCCIDERLE E DARE FUOCO ALLA CASA
Volevo ammazzarle e poi dare fuoco alla casa. Sarebbero queste le parole che Giuseppe Vitali, l'agricoltore di Coccaglio ora in carcere con l'accusa di tentato omicidio, avrebbe detto ai carabinieri arrivati in via Fratelli Rosselli nella zona residenziale del paese dove la famiglia vive e dove nella notte fra lunedì e martedì si stava per consumare l'ennesima strage in famiglia. Per fortuna questa volta è stata solo sfiorata. La tesi che l'uomo avrebbe voluto appiccare il fuoco all'appartamento in cui viveva con la famiglia troverebbe conferma nelle taniche di benzina rinvenute nella cantina dell'abitazione della famiglia Vitali dai carabinieri dei RIS che nella giornata di questo martedì hanno setacciato l'appartamento dove si è consumato il tentato omicidio delle due donne, la moglie e la figlia di Giuseppe, 51 anni la prima, 21 la seconda. Se la ricostruzione di quanto accaduto martedì mattina alle 3 in via Fratelli Roselli sembra un puzzle abbastanza facile – una volta raccolta tutte le testimonianze – la parte più oscura della vicenda resta probabilmente il movente che avrebbe armato – di un martello – la mano dell'uomo. Apparentemente la famiglia Vitali non aveva problemi, anche se dai primi accertamenti ve ne sarebbero alcuni di natura economica. Le indagini sono affidate ai carabinieri di Chiari, l'inchiesta è del pm Lorena Ghibaudo. Giuseppe Vitali si trova a Canton Mombello dopo che nella tarda mattinata di martedì è scattato il fermo. In caserma, a Chiari, prima di essere trasferito in carcere, l'uomo ha incontrato le sue avvocate. A breve dovrà essere sottoposto all'interrogatorio di convalida. Intanto la moglie e la figlia sono in ospedale. Non sarebbero in pericolo di vita. In paese, e soprattutto fra i vicini di casa c'è sgomento per quanto accaduto. Sta di fatto che probabilmente solo la prontezza della giovane figlia della coppia, che è riuscita a sfuggire dalla furia del papà, è riuscita a far sì che questo ennesimo episodio di violenza contro le donne non si sia trasformato in una strage. La tragedia c'è comunque perché dopo quello che è accaduto l'altra notte per questa famiglia nulla più sarà come prima. E' accaduto tutto attorno alle 3 di notte di martedì. Nella via e in casa c'era silenzio, dormivano tutti, lui il capofamiglia no. Prende in mano un martello – forse, chissà, meditava da tempo questo gesto – e prima si scaglia contro la moglie che dorme nella loro camera e poi contro la figlia che arriva in aiuto della madre. Probabilmente è stata la sua prontezza di spirito ad evitare che il dramma si completasse. Urla, pianti, trambusto, il figlio dei Vitali che abita al piano terra si sveglia ad interviene, chiama il 112, arrivano i carabinieri e le ambulanze. Nell'appartamento le due donne – raggiunge alla testa e alle braccia dai colpi di martello sono sanguinanti e vengono subito soccorse e trasferite in ospedale, lui, il padre, viene trovato in casa, in lacrime. Non ha saputo spiegare il perché del suo gesto. Questo martedì l'appartamento dove i tre vivevano è stato passato al setaccio alla scientifica che, oltre alle taniche di benzina ritrovate in garage, ha mappato le tracce della duplice aggressione.
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