DELITTO GOZZINI, LA DOMESTICA NON SAPEVA DEI SOLDI
La donna 55 enne di Calcio, incaricata delle pulizie nell’abitazione di Domenico Gottardelli, 78 anni autore del colpo di fucile costato la vita all’amico Fausto Gozzini, imprenditore di 61 anni ucciso nella sua azienda di Casale Cremasco, è stata interrogata come persona informata sui fatti. Ha confermato di avere avuto “molto tempo fa”, una relazione sentimentale con la vittima, ma nega di essere stata a conoscenza della presenza, in casa, di quei soldi, 400mila euro debitamente nascosti in garage. Sia negli Emirati Arabi sia sulle coste di Monastir nel 2018 la Guardia di finanza aveva sequestrato a Gozzini proprietà nell’ambito di un’indagine per la bancarotta fraudolenta, che aveva portato l’imprenditore in cella per un breve periodo e poi a patteggiare per chiudere i conti con la giustizia. In realtà, aveva altri precedenti di polizia, anche per truffa, come diverse denunce sporte da lui nella veste di presunta parte offesa, fra le quali un incendio doloso subìto nella sua villa in costruzione, nel 2007. Nel pied-à-terre in Tunisia, Gottardelli era stato ospite più volte, anche per lunghi periodi e anche di recente, dettaglio che, per chi indaga, stona con i rapporti sfilacciati di cui ha parlato. Torna, invece, la versione sul fucile che deteneva illegalmente: era del marito morto della sua ex compagna, a sua volta scomparsa. Lo ha confermato il figlio di quest’ultima. Gottardelli dal carcere di Ca’ de Ferro a Cremona mantiene la sua ferma versione dei fatti, ribadendo che la domestica sapeva dei soldi contenuti in uno scatolone e aveva le chiavi di casa, riferendo di essere certo che Gozzini e la cameriera gli hanno rubato i 400mila euro. Ma a questo punto la domanda sorge spontanea: “perché tenersi in casa una cameriera infedele?”.
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