DOMENICO GOTTARDELLI RISCHIA L’ERGASTOLO
Il processo a carico di Domenico Gottardelli è fissato davanti alla Corte d’Assise di Cremona per il 13 giugno dopo che il pm ha chiesto il giudizio immediato. Il 78enne di Covo uccise con un colpo di fucile l’amico Fausto Gozzini, imprenditore di Romano, l’aggravante è la premeditazione, non sono ammessi riti alternativi che prevedono uno sconto di pena. Una fucilata a tre o quattro metri di distanza, nella sede della ditta “Classe A Energy” di proprietà della vittima, a Casale Cremasco, in provincia di Cremona, il 14 settembre dello scorso anno. Le ragioni, stando nel racconto fatto da Gattardelli andrebbero ricercate in un tradimento da parte dell’amico e nella sparizione di una somma di denaro, 3-400 mila euro che nascondeva in garage ma, così facendo, aveva anche approfittato della confidenza sulla custodia del denaro. Il suo avvocato Santo Maugeri, che recentemente lo ha incontrato in cella, lo descrive come una persona tranquilla e consapevole di quanto fatto, ma che si era doppiamente sentito tradito da quell’amicizia ventennale. Senza trascurare la complicità che Gozzini avrebbe avuto con la 55enne, donna delle pulizie di casa Gottardelli, che sentita come persona a conoscenza dei fatti, nego questo tipo di accusa.La vittima avrebbe più volte ospitato Gottardelli nella sua villa in Tunisia, anche in tempi recenti rispetto all’omicidio, eppure quella mattina Gozzini raggiunse la ditta dell’amico a bordo della Citroen 2 Cavalli con la propria foto stampata sulla fiancata e una volta parcheggiato il mezzo, chiede alla segretaria di chiamare Fausto al cellulare invitandolo a raggiungerlo. All’arrivo Gozzini nella mano destra impugna il fucile nascosto nel sacco. Sono pochi attimi, un primo colpo parte e colpisce il pavimento, il secondo centra la vittima. Ai carabinieri che lo arrestano il 78enne confessa l’evidenza: “Sono stato io”.
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