DETENZIONE INGIUSTA, 3 CASI AL MESE IN LOMBARDIA

"L’ingiusta detenzione è un fenomeno preoccupante che ha ricadute sotto il profilo umano ed economico", come affermato da Paola Farinoni, avvocato dell’Osservatorio per l’errore giudiziario dell’Unione delle camere penali italiane. I numeri parlano chiaro: trentamila innocenti in carcere per sbaglio negli ultimi trent’anni. Una media di circa mille detenuti ingiustamente all’anno in Italia. Un numero che assume ancor più consistenza se si considera che non sempre un cittadino ha voglia di intraprendere un nuovo iter giudiziario dopo un’ingiustizia di questa natura.Dal 1992 a oggi lo Stato ha rimborsato 900 milioni di euro, più di 28 all’anno in media. "Danni che paghiamo noi cittadini", dichiara l’avvocato Farinoni. "Queste somme di denaro potrebbero essere destinate ad altro nel nostro Paese". La legge fissa un tetto massimo per la riparazione dell’ingiusta detenzione: 516.456,90 euro, 235,82 euro per ogni giorno in cella. In Lombardia il trend degli ultimi anni è costante, con una media superiore ai 40 casi all’anno (più di tre al mese). Il carcere ingiusto disposto dai tribunali che fanno parte dei due distretti delle Corti d’Appello di Milano e di Brescia è costato in termini di rimborsi circa 1,5 milioni di euro sia nel 2019 sia nel 2020. "Il calo del 2021 è solo risultato del rallentamento di tutta l’attività giudiziaria per effetto del Covid". Il distretto di Brescia ha liquidato 196mila euro nel 2019 in dieci ordinanze (19.600 euro la media). Qui, a differenza di Milano, la somma è scesa a 35.641 euro nel 2020 per risalire sopra i 100mila nel 2021. "Ogni attività umana comporta un margine di errore , precisa Farinoni– ma bisogna fare i conti con principi costituzionali come la presunzione di innocenza e la condanna al di là di ogni ragionevole dubbio. Il margine di errore dovrebbe essere quasi inesistente perché nel dubbio non si condanna. Inoltre la custodia cautelare in carcere dovrebbe essere il rimedio estremo".

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