IL TRIO CRIMINALE ALLA SBARRA
Dall'antigelo nella tisana alla torta imbottita di tranquillanti. Mentre è cominciato il conto alla rovescia per il processo per l'omicidio di Laura Ziliani che prenderà il via questo giovedì 27 ottobre davanti alla corte d'Assise di Brescia - dagli atti dell'inchiesta in questi giorni emergono nuovi ed inquietanti retroscena. Per l'omicidio dell'ex vigilessa sono alla sbarra due delle sue figlie, Silvia Zani, la maggiore e Paola, la minore, insieme al fidanzato della primogenita, Mirto Milani. Il trio criminale, come è stato definito dagli inquirenti, è in carcere dal settembre del 2021. Deve rispondere di omicidio volonario ed occultamento di cavadavere. I tre sono finiti subito fra i sospettati dopo che le due figlie, l'8 maggio 2021 cercano di mascherare la scomparsa della madre con un incidente in montagna. Lanciano infatti in mattinata l'allarme per il suo mancato rientro da un'escursione. L'allarme, lanciato un po' troppo in fretta, ed una serie di indizi avevano spinto sin da subito gli inquirenti a dubitare della versione dei fatti fornita dalle due ragazze. I militari della compagnia di Breno e quelli della stazione di Ponte di Legno si mettono al lavoro, vogliono vederci chiaro. Laura Ziliani in paese è molto conosciuta, tutti ne conoscono persino le abitudini. Quando le è accaduto sembra strano a tutti. Laura ha lasciato il paese ed ora lavora verso Brescia dove vive dopo la tragedia della morte del marito Enrico Zani travolto da una valanga nel dicembre 2012, ma in alta Valle Camonica torna spesso. Pare che la gestione del cospicuo patrimonio immobiliare della famiglia non sia condiviso dalle figlie, da qui i dissidi che gli inquirenti ritengono il movente del delitto, anche se ultimamente le due figlie avrebbero dichiarato che avevano paura della madre che avrebbe più volte cercato di ucciderle per altro con lo stesso modus operandi del delitto di cui è rimasta vittima. Comunque l'idea di togliere di mezzo l'ingombrante madre pare maturi nel 2020, anche se è solo fra il 7 e l'8 maggio 2021 che il tutto si compie – dopo un primo tentativo un mesetto prima di uccidere Laura con un sonnifero in una tisana che l'avrebbe fatta dormire per 48 ore -. I tre aspettano la donna nella casa di famiglia, a Temù, la stordiscono con dei farmaci iniettati in un dolce, quindi tentano di soffocarla con un sacchetto in testa, ma poiché la donna non muore le stringono pure le mani intorno al collo. Poi la seppelliscono sulle rive dell'Oglio lungo la pista ciclabile dove il corpo di Laura Ziliani viene casualmente ritrovato, dopo una piena, l'8 agosto. Il cadavere della donna comincia a raccontare e conferma molti dei sospetti degli inquirenti. Il 24 settembre 2021 il trio criminale viene arrestato. I tre tacciano a lungo poi a maggio di quest'anno arrivano le prime confessioni ed emergono particolari agghiaccianti di come è stato commesso il delitto e di come sia maturato. Tutte cose che verranno ripercorse passo dopo passo in aula a partire dal giovedì.
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