IL RITORNO DEL LUPO
Il lupo, tra i grandi carnivori predatori insieme all’orso, ha fatto in questi anni la sua ricomparsa sul territorio bresciano. L’evidenza della presenza di esemplari di lupo e di orso ha avuto, nel tempo, numerosi riscontri da parte degli agenti della Polizia Provinciale, che hanno proceduto in svariate occasioni al prelievo di reperti biologici, raccolta di immagini immortalate dalle fototrappole, rilievi di impronte e sopralluoghi. Il ritorno dei predatori, soprattutto sulle montagne bresciane, è fenomeno del tutto naturale e fa seguito alla ricolonizzazione dell’arco alpino iniziata fin dagli anni ‘90 ad opera dei primi esemplari di lupo in risalita dall’Appennino. Dopo che l’ultimo esemplare di lupo era stato abbattuto nel bresciano nel lontano 1897, le prime segnalazioni della ricomparsa del lupo sul territorio si sono avute nel 2014. Nell’autunno del 2019 è stata confermata la riproduzione del primo “branco del Tonale” con l’avvistamento di cinque cuccioli sul versante trentino del passo. Il 23 aprile dello stesso anno è stata recuperata una femmina di lupo in difficoltà presso la Centrale Elettrica di Esenta di Lonato, e ancora nello stesso anno gli agenti del Distaccamento di Vestone hanno rinvenuto un esemplare di lupo femmina vittima di un investimento stradale a Collio Valtrompia. Nel 2021 è stata accertata la riproduzione di un secondo branco detto “Delle Orobie” con la nascita di due cuccioli nella zona dell’Aprica a cavallo tra Brescia e Sondrio. Successivamente è stata verificata la presenza e il passaggio del lupo in altre località della provincia tra il Lago di Garda e la Valsabbia. Ad oggi i lupi bresciani non si sono resi responsabili di fenomeni preoccupanti ai danni di animali domestici in quanto la loro ubicazione coincide con la disponibilità di animali selvatici. La Polizia Provinciale tuttavia invita ad adottare idonei recinti per gli animali e ad aderire ai bandi di Regione Lombardia per l’acquisto di recinzioni e cani da guardia. Anche l’Orso Bruno, presente fin dall'800, sta lentamente ripopolando le vallate bresciane. Nel 2021 che la Polizia Provinciale ha registrato il maggior numero di presenze del plantigrado sul territorio, con ben 68 indici di presenza di orsi, e il 5 settembre gli agenti sono intervenuti per l’investimento, senza conseguenze per nessuno, di un esemplare di orso sulla strada provinciale 237 del Caffaro. A conferma della lenta espansione dell’orso vi è la testimonianza di altri 30 indici di presenza del plantigrado nel corso del 2022 con l’avvistamento anche di femmine accompagnate da piccoli. “Sarà un processo lento, ma costante, ed è indispensabile commenta il Comandante della Polizia Proviniciale Porretti - conoscere e comprendere il comportamento di questi grandi mammiferi per saper convivere con il fenomeno”. L’orso è un animale carnivoro/onnivoro opportunista, se non adeguatamente protetti può rivolgere le sue attenzioni verso animali domestici, arnie, gabbie contenenti miscele e ad alimenti per volatili. Sono dunque necessari accorgimenti e precauzioni, la prima delle quali è non favorire l’abbandono di cibo o residui alimentari di cui l’orso, che possiede un fiuto notevole, è ghiotto. “Anche se la mole e la prestanza fisica possono determinare, in casi eccezionali, un pericolo per l’uomo – conclude il Comandante Porretti - non va dimenticato che l’orso è un animale schivo, cauto e diffidente verso le persone che cerca comunque, in ogni modo, di evitare.” La Polizia Provinciale, se allertata, provvede ad effettuare quanto prima possibile i sopralluoghi, le operazioni di rilievo ed accertamento per poter anche attivare le procedure regionali di risarcimento danni. In caso di avvistamento di esemplari è possibile allertare la Polizia Provinciale ai numeri 0303748000 oppure 0303748011.
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