ORSI: CON LA PRIMAVERA TORNANO GLI AVVISTAMENTI

Come ogni anno con l’arrivo della primavera, arrivano anche gli avvistamenti degli orsi. E’ infatti ovvio che, con la fine del letargo e la ricerca da parte degli orsi di cibo e proteine, capiti che qualcuno si possa imbattere in una traccia, lasciata sulla neve, quando la neve c’è, oppure in un animale predato, o con un po’ più di fortuna, addirittura in un filmato. E’ quello che è successo a Cedegolo nei giorni scorsi dove, in seguito al ritrovamento della carcasse di tre pecore, due ragazzi avrebbero posizionato delle fototrappole e sarebbero riusciti a filmare il passaggio dell’orso nei boschi sopra Grevo, in località Mezzo Clevo. Il filmato, al vaglio ora delle Polizia Provinciale e delle autorità competenti che stanno svolgendo le verifiche, ritrarrebbe l’orso che tranquillo si aggira venerdì notte tra i boschi, che sosta proprio davanti alla fototrappola per qualche secondo prima di uscire dell’inquadratura. Sarebbe stato il plantigrado, un giovane maschio in dispersione, ovvero probabilmente di due o tre anni che da poco ha lasciato la madre, a predare gli ovini di cui sono state trovate in zona le carcasse.  L’orso ora potrebbe già essere lontano, gli orsi infatti possono compiere fino a 40 km di distanza a notte, si muovono soprattutto nella fascia di altitudine compresa tra i 700 ed i 1800 metri s.l.m, ma possono stanziare anche a quote più basse o transitare a quote molto elevate, privilegiando boschi di faggi e castagni, attirati da meleti, arnie, animali da predare e coltivazioni. Sono un centinaio ad oggi gli orsi a spasso per le Alpi, in seguito alla loro reintroduzione attraverso il progetto Life Ursus della Regione Trentino attuato fra il 1999 e il 2002. Non tutti sono geneticamente rilevati e quindi tracciati. Le segnalazioni del loro passaggio non sono quindi rare: l’anno scorso un orso era stato avvistato a Monno, alcune tracce erano state trovate a Niardo, due avvistamenti in macchina si erano verificati in Crocedomini.  Questo solo in Valle Camonica. In provincia di Brescia le segnalazioni nel 2022 sono state 35, dall’Alto Garda, alla Valsabbia, alla Valle Camonica. Era stata inoltre rilevata la presenza di una femmina con un cucciolo dell’anno in Valle del Caffaro, e un’altra femmina con dei piccoli sul versante Trentino del Passo Tonale. Nonostante le molte segnalazioni, nel 2022 non si sono avuti eventi dannosi danni certamente attribuibili a orso bruno, ad alveari o animali da reddito. Si sono invece registrati 3 danni da orso ad appostamenti fissi di caccia, riconducibili al consumo del mangime per gli uccelli. L’orso è per natura un animale cauto e diffidente, specialmente con l’uomo, suo principale nemico. Quando lo incontra si comporta solitamente in modo schivo e timoroso e, come la gran parte degli animali selvatici, preferisce evitarlo. Molte le segnalazioni anche circa la presenza del lupo, soprattutto in alta Valle Camonica dove è stata confermata la presenza di due branchi che si sposta il primo nella zona del Tonale ed il secondo in area Orobica (Aprica-Belviso-Mortirolo).  Alcune segnalazioni di esemplari in dispersione sono giunte anche dalle restanti area montane della provincia, Alto Garda, Val Sabbia e Val Trompia. Nel 2022 si sono registrati 25 eventi di danno ad animali da reddito attribuibili al lupo, con la predazione di 38 ovini, 34 caprini. La maggior parte degli eventi sono da imputare agli esemplari del Branco delle Orobie nella zona di Corteno, su animali a pascolo “non gestito”. Sono inoltre giunte segnalazioni anche dalla pianura, molto probabilmente riconducibili ad esemplari in dispersione provenienti dall’Appennino. Il lupo infatti sta tornando naturalmente a ripopolare le Alpi e la Pianura grazie ad una grande capacità di dispersione e sulle Alpi si aggirerebbero circa 124 branchi.

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