FAUNA SELVATICA FUORI CONTROLLO

Un orso che passeggia per le strade del paese, nelle frazioni di Vesio e Voltino, nel comune di Tremosine nell’alto Garda. E’ l’ultima segnalazione della presenza di orsi sul territorio bresciano. L’orso è stato fotografato mentre percorre la strada, di notte, col buio. Solo pochi giorni fa, un orso era stato inquadrato dalle telecamere di videosorveglianza di un’azienda agricola della Valsabbia, ad Anfo, intento a cibarsi del mangime contenuto nel silos. Vista la presenza dell’abitazione dei proprietari e di una stalla, la Polizia Provinciale è intervenuta posizionando un recinto elettrificato attorno alla proprietà. Sono reti e recinti, le uniche armi oggi a disposizione degli allevatori contro gli attacchi dei grandi carnivori, orsi e lupi, che si aggirano per i boschi e, nel caso dei paesi montani, anche per i centri abitati. A monitorare la situazione è la Polizia Provinciale che raccoglie segnalazioni, tracce e campioni, e che nel 2023 ha raccolto 52 segnalazioni che testimoniano la presenza di orsi e il loro passaggi, dall’Alto Garda - tra Tremosine e Gargnano è stata avvistata una femmina con tre cuccioli - alla Val Sabbia, dalla Valtrompia, alla Valle Camonica. La Polizia Provinciale, che ha trovato conferma della presenza di tre orsi maschi geneticamente mappati, avverte che la presenza di orsi femmine si allarga verso la Valle del Caffaro e il Passo del Tonale, tanto che nelle aree frequentate anche dall’uomo sono stati posizionati cartelli informativi. Una situazione, la presenza della fauna selvatica, che preoccupa gli allevatori, chiamati a difendere il loro bestiame, e di conseguenza anche la Coldiretti che, in riferimento all’ultimo avvistamento di un orso in un centro abitato e in riferimento alla diffusione sempre più capillare dei cinghiali, torna, per voce della Presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti, a chiedere “una strategia futura più forte che non si limiti ad affrontare l’emergenza del giorno: a rischio non sono solo le attività agricole danneggiate dal dilagare della fauna selvatica, in primis dei cinghiali, ma anche la vita dei cittadini e l’intero settore turistico”. La presidente di Coldiretti Brescia parla di una vera e propria invasione dei cinghiali, con campi devastati, raccolti falcidiati, incidenti automobilistici anche mortali, assedio nelle campagne come nei centri cittadini. “Ridurre numericamente la specie cinghiale significa anche rallentare la diffusione della peste suina – conclude la presidente Facchetti - in quelle zone dove maggiore è la presenza di filiere agroindustriali legate agli allevamenti di maiali che garantiscono reddito, occupazione ed indotto al nostro paese”.

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