ERGASTOLO PER L'OMICIDIO DI VIKTORIA

E’ stato condannato all’ergastolo per omicidio e occultamento di cadavere Berisa Kadrus, il 62enne di origini kosovare accusato di aver ucciso la 42enne badante ucraina Viktorija Vovkotrub il 6 novembre 2020 e di averne seppellito il corpo nel campo da bocce abbandonato dell’ex bocciofila del quartiere Primo Maggio. Lo ha stabilito la Corte d’assise d’appello di Brescia che quindi ha quindi riformato la condanna a 20 anni stabilita dai giudici di primo grado per l’ex compagno della vittima, riconoscendo le aggravanti evidenziate dall’accusa: stalking e futili motivi. E rifiutando la tesi della difesa sulla semi infermità mentale dell’omicida Berisa Kadrus, incapace di gestire la propria aggressività, La Corte ha così' inflitto all'assassino la massima pena, secondo il codice penale italiano. Gli avvocati difensori di Berisa Kadruis avevano sostenuto che la sera dell'assassinio della donna lei avrebbe accettato volentieri l'invito del suo ex: poi, tra i due sarebbe nata una discussione durante la quale la donna avrebbe minacciato Berisa con un coltello. Questi, per difendersi, a sua volta l'avrebbe aggredita fino al tragico epilogo finale. La Corte d'appello, evidentemente, in base alle evidenze scientifiche ed alle indagini meticolose condotte dai Carabinieri, non ha creduto nella versione dei difensori ma, anzi, ha ritenuto di approfondire la dinamica, le motivazioni e le circostanze del delitto arrivando ad emettere la massima sentenza penale per un omicidio.

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