LYDIA E ROBERTO MODERNI PARTIGIANI

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Non si può vivere nell'odio, non si semina niente. E' una delle frasi che Lydia Franceschi amava molto. Staffetta partigiana, insegnante, quindi madre che si batte per la verità e la giustizia sul figlio ucciso dalla Polizia, a lei e a Roberto è dedicata una serata nell'ambito delle iniziative programmate per celebrare la festa di Liberazione. E' in programma al Cinema Garde di Darfo martedì 18 aprile a partire dalle 20.30. E' organizzatda dal comune di Darfo Boario Terme, dalla CGIL Valle Camonica-Sebino, dalla CISL di Brescia, alla commissione scuola e cultura Ermes Gatti (che già l'anno scorso aveva promosso un altro appuntamento analogo a Breno con il reading teatrale “Perché non sono nata coniglio”, di cui stiamo vedendo le immagini), all'ANPI Valle Camonica e Lovere, alle Fiamme Verdi, all'Ecomuseo della Resistenza in Mortirolo. Cristina Franceschi, figlia e sorella di Lydia e Roberto dialogherà con Tiziana Ferrario che ha avuto la fortuna di conoscere Lydia Franceschi (è stata la sua insegnante di matematica alla scuola media), ne ha raccolto il messaggio e lo raccontato in un libro: "La bambina di Odessa". Lydia e Roberto Franceschi hanno fatto questo, hanno lottato per la verità e la giustizia, per la democrazia e contro le disuguaglianze e continuano tuttora a farlo grazie a Cristina che porta avanti la fondazione Roberto Franceschi creata con i soldi ottenuti dal risarcimento dello Stato per la morte di Roberto a 20 anni per mano della Polizia il 23 gennaio 1973 durante unìassemblea studentesca in Bocconi.

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