IL BRESCIA RETROCEDE: CAOS AL RIGAMONTI

Scene che non si vorrebbero mai vedere, ancor di più a margine di eventi sportivi, perché sono ciò che più stona con la parola sport. Sono quelle che invece si sono viste, e sono state riprese e hanno fatto il giro dei social, questo giovedì sera a Brescia: una guerriglia scatenata dagli ultras bresciani al termine dell'incontro con il Cosenza, dopo la retrocessione, dopo 38 anni, in serie C delle Rondinelle. Gli scontri sono iniziati dentro lo stadio quando un centinaio di ultras ha invaso il campo costringendo i giocatori a ripiegare negli spogliatoi, e si è scatenata una guerriglia a suon di fumogeni, bombe carta, pietre e sprangate, proseguita fuori dallo stadio dove un'auto è stata data alle fiemme e i vetri di un'attività sono stati infranti, scatenando paura in città. A contenere gli scontri, le forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Il bilancio è di otto poliziotti feriti e uno di loro è stato sottopposto ad un intervento chirurgico per la frattura di una gamba. A loro va la solidarietà espressa dal segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, Domenico Pianese e del sindacato italiano unitario lavoratori polizia che chiede alle società di calcio di provvedere alla sicurezza fuori e all’interno dello stadio, compito affidato oggi esclusivamente alle forze di Polizia con costi a carico dello Stato. Ferma la condanna anche da parte della Lega di serie B – che per voce del presidente Mauro Balata ha definito quanto accaduto ingiustificabile - e delle istituzioni cittadine – "Brescia non merita queste figure!- ha affermato il Prefetto Maria Rosaria Laganà. Fatti che gettano fango su tutti i tifosi e appassionati rispettosi dei valori dello sport, come sottolinea il Questore di Brescia Eugenio Spina che sta passando al vaglio tutti i filmati delle telecamere di sicurezza dentro e fuori lo stadio e i video diventari virali sui social: "Non sono tifosi, sono delinquenti” – ha sottolineato.  Sono almeno cinque le persone ad oggi fermate dalla Polizia.  “Mi auguro che i responsabili vengano assicurati alla giustizia” – è stato il commento anche della sindaca di Brescia Laura Castelletti al margine delle celebrazioni per la Festa della Repubblica.

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