GLI AVVOCATI DI PERICO RINUNCIANO AL MANDATO

Venuto meno il rapporto di fiducia. Per questo gli avvocati Piero Pasini e Stefania Battistelli hanno rinunciato all’incarico di assistere Ivano Perico il 61enne ex rappresentante commerciale di un birrificio, in carcere dal 13 maggio con l’accusa di aver ucciso la cugina Stefania Rota, 62 anni, al culmine di una lite scoppiata per una questione catastale. La decisione dei difensori arriva dopo 14 incontri in carcere con il loro assistito, con cui lui aveva abbozzato tutti i passaggi che lo avevano portato al delitto avvenuto l’11 febbraio nell’abitazione della vittima, in via XI Febbraio, a pochi metri dalla palazzina dove abitava. Tra le due case, a dividerle, il capannone di proprietà della Rota. Ed è proprio per una questione di confini che erano iniziati i dissidi. Ora che la difesa ha rinunciato al mandato, restano dubbi su quanto accadrà nel prossimo futuro: un interrogatorio era stato richiesto dagli (ormai ex) difensori per il prossimo 23 giugno, ma se verrà effettuato è tutto da vedere. Non si teme qualche passo indietro sulla confessione di omicidio, peraltro già ammessa di fronte ai Carabinieri ma inutilizzabile perché non in presenza di un difensore e confermata ai suoi ex avvocati, ma resta in sospeso una seconda vicenda (di cui, probabilmente, il pm chiederà conto) che graviterebbe attorno al movente dell'assassinio di Stefania Rota, ovvero quei trentacinque metri quadrati di garage di Perico risultati abusivi dopo che la cugina aveva sistemato una pratica di condono edilizio. Dopo aver ucciso la cugina colpendola più volte con un batticarne, infatti, il 3 marzo a pochi civici di distanza un uomo gettò una tanica di liquido infiammabile contro la vetrata dello studio del geometra che aiutò la donna con una pratica edilizia, facendola esplodere. Una tanica era stata vista anche sulla Ford Fiesta Blu di Rota, spostata più volte dopo l'omicidio e il cui tracciato Gps coinciderebbe con le celle agganciate dal telefonino di Perico. Lo stesso giorno dell'attentato incendiario, una telecamera inquadrò la stessa auto con una tanica posata nel sedile passeggero.

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