IVANO PERICO CHIEDE L’INTERROGATORIO
Non sarebbe nelle condizioni di ricostruire con lucidità quanto accaduto l’11 febbraio scorso nella casa della cugina, Stefania Rota, 62 anni, in via XI Febbraio a Mapello. Stiamo parlando di Ivano Perico, 61 anni, in carcere dal 13 maggio scorso con l’accusa di aver ucciso la parente. In queste settimane il cugino della vittima, ha ripetutamente incontrato i suoi legali, gli avvocati Piero Pasini e Stefania Battistelli, e con loro ha cercato di mettere a posto tutti i tasselli della vicenda. E ora i difensori hanno depositato in Procura una richiesta perché il loro assistito venga sentito dal pm Letizia Ruggeri. L’interrogatorio dovrebbe svolgersi a fine giugno. L’uomo, aveva ammesso di aver perso la testa nel corso di una lite. I due, che erano vicini di casa, avevano avuto buoni rapporti, tanto che in paese li vedevano spesso compiere passeggiate insieme. Ma evidentemente qualcosa a gennaio s’è guastato. La ragione che ha portato al tragico epilogo sarebbe stata raccontata da Perico in queste ultime settimane. Si tratterebbe, come peraltro in precedenza ipotizzato, di una questione di natura catastale ad incrinare i rapporti fra i due. Lui aveva cercato di aiutare la cugina a risolvere il problema, invitandola a rivolgersi a un geometra di fiducia. Ma quest’ultimo alla fine non aveva accettato l’incarico. Così, lei si era rivolta a un altro geometra. Che a gennaio aveva convocato nel suo studio Perico chiedendogli di firmare dei documenti. Il 61enne lo aveva fatto, ma - a detta sua - s’era poi accorto che alcune porzioni del suo immobile erano risultate non più accatastate. Così erano cominciati gli attriti con la cugina e anche ansie che forse l’hanno destabilizzato. A gennaio è stato ricoverato per qualche giorno nel reparto di psichiatria del Papa Giovanni. L’11 febbraio la lite conclusasi con l’omicidio e i tentativi di dissimulazione. Il 3 marzo lo studio del geometra che s’è occupato della pratica è stato obiettivo di un raid incendiario. Perico però non ha finora rivendicato la paternità dell’attentato.
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