FRODE FISCALE, DIECI ARRESTI

Dieci persone arrestate per una frode fiscale da 160 milioni di euro. L'operazione è della guardia di finanza di Brescia che all'alba di questo lunedì, su ordine della locale procura, insieme ai colleghi della compagnia di Rovato, ha consegnato i provvedimenti di custodia cautelare (sei in carcere, quattro ai domiciliari). I dieci arrestati, fra loro quattro bresciani, sono indiziati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Sono state effettuate numerose perquisizioni, con l'ausilio delle cosiddette unità "cash dog", anche nelle province di Roma, Torino, Bergamo, Verona, Mantova, Udine, Cuneo, Monza-Brianza, Cremona e Como. Sequestrati oltre 750 mila euro. Le indagini hanno permesso di accertare un sistema di frode basato sull'emissione e l'utilizzo di fatture false che avrebbero permesso di non versare al fisco oltre 160 milioni di euro di cui 26 di IVA. Gli indagati sono complessivamente 80, 48 le società nel mirino degli inquirenti di cui 21 straniere. Fra le persone raggiunte dalle misure cautelari ci sono quattro bresciani: due fratelli di 31 e 34 anni rappresentanti di una società e ritenuti i "capi" dell'organizzazione finiti in carcere insieme a una 35enne residente in provincia di Udine e un 40enne di Trani. Ai domiciliari ci sono un 40enne di Breno (nella casa dei genitori i finanzieri avrebbero trovato una valigia piena di contanti) e un altro bresciano 35enne, una 34enne di Udine, un 63enne di Cagliari e un padovano di 57 anni.

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