L’AGRICOLTURA CONTA I DANNI

Le aziende agricole che hanno subito danni a causa del maltempo dei giorni scorsi, hanno tempo fino al 21 agosto per segnalare la situazione alla Regione. E’ stata infatti posticipata la scadenza, solitamente fissata a venti giorni dall’evento atmosferico, per permettere alle organizzazioni agricole di completare le procedure di ricognizione dei danni che sono complesse in quanto non si è trattato di un singolo temporale, ma di più eventi atmosferici che si sono susseguiti per giorni in territori diversi della regione: sono infatti oltre 70 le tempeste di ghiaccio che nel mese di luglio hanno colpito la Lombardia. L’assessore regionale all’agricoltura Alessandro Beduschi invita quindi Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri, e le aziende agricole a loro associate, a fare pervenire le segnalazioni dei danni agli uffici competenti delle sedi territoriali di Regione Lombardia entro il 21 agosto. Raccolte le segnalazioni, i tecnici regionali procederanno con le ispezioni e le perizie presso le aziende colpite dalla grandine, dal vento e dalle piogge, per stilare un quadro completo e una stima dei danni, così da inviare infine una richiesta formale di stato di calamità al Governo. Il riconoscimento di stato di calamità permetterebbe di risarcire le imprese danneggiate nei raccolti, nelle coltivazioni, nei prodotti, proprio in una fase cruciale della stagione agricole. In molti casi le aziende hanno registrato danni irreversibile per colture nel campo. La tempesta che nelle scorse settimane si è abbattuta anche nelle nostre province ha lasciato dietro di sé infatti tetti scoperchiati, serre danneggiate, coltivazioni in campo rase al suolo; dalla Valle Camonica alla bassa pianura, senza risparmiare i laghi, danneggiando ad esempio gli uliveti del Sebino, e le zone collinari. Per capire come risponderanno le colture ci vorrà del tempo, ma agricoltori dovranno fare i conti con una produzione che potrebbe essere inferiore del 35% rispetto al solito e il rischio è che non sia solo la quantità del raccolto ad essere stata compromessa, ma anche la qualità.

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