TRUFFA AL REDDITO DI CITTADINANZA

Vasta operazione dei carabinieri del Gruppo Tutela del Lavoro di Milano, che ha concluso gli accertamenti relativi all’indebita percezione del reddito di cittadinanza, che grazie a commercianti compiacenti permetteva a cittadini extracomunitari, prevalentemente di origine somala, l’illecita monetizzazione del beneficio. Sarebbero 633 le persone che hanno effettuato acquisti con RDC in tre esercizi commerciali: in 597, individuate quali indebiti percettori, sono state deferite in 14 Procure della Repubblica (Milano, Cosenza, Bergamo, Napoli, Roma, Brescia, Como, Torino, Lodi, Siracusa, Trapani, Monza, Lecce e Genova) per i reati di falsa attestazione del possesso dei requisiti per la corresponsione del beneficio RDC. Gli altri 36, in possesso dei requisiti, sono stati segnalati all’Inps per l’indebito utilizzo del beneficio che è stato sospeso. 413.000 euro sarebbe la somma di denaro riciclata dagli esercenti, mentre l’indebita percezione ai danno dello Stato da parte degli indagati viene quantificata in 2.374.000 euro. Le indagini, avviate nel mese di febbraio 2021 dal Nucleo Operativo del Gruppo per la Tutela del Lavoro di Milano e coordinate dalla Procura di Milano, muovono dagli esiti delle attività di monitoraggio del fenomeno dell’indebita percezione del reddito di cittadinanza realizzata anche grazie alla stretta sinergia sviluppata ai vari livelli con gli uffici dell’INPS competenti, che hanno portato i Carabinieri ad individuare numerosi cittadini di origine somala che percepivano il reddito di cittadinanza senza possederne i requisiti. Gli ulteriori approfondimenti investigativi effettuati a carico dei gestori degli esercizi commerciali, condotti anche attraverso l’esame di tabulati telefonici e le intercettazioni, “hanno permesso di acclarare che i tre esercenti avrebbero consentito – a partire dall’ottobre 2020 – di monetizzare il Reddito di Cittadinanza concesso a cittadini somali, i quali gli versavano l’intero credito della carta mediante versamenti senza causa tramite POS ovvero attraverso pagamenti di utenze intestate agli esercenti, riuscendo così a nascondere la provenienza illecita del denaro.

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