I VIGILI DEL FUOCO PIANGONO GIACOMO BOTTICCHIO
I Vigili del fuoco bresciani, i colleghi di Breno e la comunità della sua cittadina piangono la morte di Giacomo Botticchio, 54 anni compiuti a maggio, capodistaccamento dei Vigili del fuoco volontari di Breno da oltre 20 anni, quando succedette nell'incarico al papà Stefano. Da tempo si stava curando e ultimamente era stato ricoverato al Civile di Brescia dove la sua forte fibra temprata nel lavoro, nell'esercizio fisico, nella vita in montagna e nell'attività come Vigile del fuoco ha dovuto cedere ad un male sempre più aggressivo che non gli ha lasciato scampo. Giacomo nno ne faceva mistero, ma continuava con la sua tenacia ad essere ottimo vigile del fuoco, apprezzato tecnico, volontario definito come infaticabile e padre di famiglia attento, presente e affettuoso. Di lui si ricorda la tenacia nell'aver voluto la nuova caserma dei Vigili del fuoco di Breno, realizzata dall'allora sindaco Sandro Farisoglio che fu anche suo giovane collega nei pompieri: con orgoglio, nelle feste di S. Barbara, accoglieva i visitatori per i quali era pronto un piatto di trippa fumante ed un buon bicchiere. Giacomo curava con attenzione anche la storia dei Vigili del fuoco di Breno, con interesse per documenti, testimonianze e cimeli. Nonostante le cure impegnative alle quali si stava sottoponendo, non è mai mancata al sua presenza anche nei recenti fatti alluvionali di Niardo: presso la caserma, infatti, era allestito il Com che ha operato egregiamente a sostegno delle difficoltà della media valle. Aveva compiuto il servizio di leva nei Vigili del fuoco e, una volta tornato a Breno, era entrato nei volontari accanto al padre Stefano, divenendo vigile stimato a apprezzato dai suoi colleghi del distaccamento e da tutti i colleghi che lo hanno incontrato in questi anni. Giacomo Botticchio lascia la moglie Cristina Sedani, i figli Sara di 22 anni, Stefano di 10 e Marco di 8.
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