UN INDAGATO PER LA MORTE DI OMAR KHALAF
C’è una svolta nelle indagini per la morte di Omar Khalaf, il 18enne deceduto in ospedale a una settimana di distanza dall’incidente che lo aveva visto coinvolto lo scorso 8 settembre a Lonato. La Procura ha iscritto al registro degli indagati un amico coetaneo della vittima, il quale era alla guida dell’auto rossa ripresa dalle telecamere di videosorveglianza. Il 18enne ora dovrà rispondere di omicidio stradale. Dopo tre settimane di indagini la Polizia stradale di Desenzano, con il coordinamento del sostituto procuratore Jacopo Berardi, ha ricostruito quelle che potrebbero essere state le ultime ore del giovane. Quella sera Omar si era trovato con alcuni amici per una festa di compleanno a Lonato. I festeggiamenti erano poi proseguiti in strada, in una zona di campagna in via Mancino. L’auto rossa era ferma, con il baule aperto, i ragazzi lo stavano usando come una panchina mentre bevevano e chiacchieravano, poi tutto d’un tratto il proprietario (il 18enne accusato) avrebbe deciso di ripartire, dimenticandosi degli amici seduti dietro che di conseguenza sono stati sbalzati a terra: tra questi anche Omar. I ragazzi, forse senza rendersi conto di quanto fosse realmente accaduto, si sono allontanati e solo un’ora più tardi un’altra persona aveva notato Omar a terra con accanto il suo monopattino (che aveva usato per arrivare sul luogo della festa), allertando così i soccorsi. Decisive, per la ricostruzione della dinamica, le testimonianze dei ragazzi che in un primo momento non avevano fornito tutti i dettagli. E’ invece agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebbrezza, il 28enne alla guida del furgone che lo scorso 25 agosto a Endine, uccise investendolo, il 17enne Andrea Dellanoce che stava rincasando a piedi. Il pubblico ministero Letizia Ruggeri ha voluto approfondire la dinamica prima di chiedere al giudice delle indagini preliminari la misura della custodia cautelare in carcere. Secondo la procura c’era infatti il pericolo di reiterazione del reato, considerato anche il fatto che il 28enne stava procedendo, secondo chi indaga, a velocità sostenuta e che in passato aveva circolato senza assicurazione e revisione. Il giudice ha invece disposto gli arresti domiciliari. Durante l’interrogatorio di garanzia il 28enne, assistito dall’avvocato Mauro Moretti, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il legale ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame di Brescia e la decisione è attesa per il prossimo 10 ottobre.
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