NO AI DOMICILIARI PER LA ALESSANDRI

No del tribunale del Riesame di Brescia, chiamato a pronunciarsi sul ricorso contro la custodia cautelare in carcere per Chiara Alessandri, 44 anni, rea confessa dell’omicidio di Stefania Crotti, 42 anni, avvenuto nel garage di Gorlago. L'avvocato difensore Gianfranco Ceci aveva depositato l’istanza chiedendo per la sua assistita la concessione degli arresti domiciliari. Per consentire alla donna di vedere e accudire i propri figli. Il pm Teodoro Catananti, incaricato del caso, ha sostenuto che per l’indagata esistono tuttora sia il rischio di fuga che quello di reiterazione del reato, nel mirino infatti potrebbe finire il marito della vittima ed ex amante della Alessandri. Anche il gip di Brescia, Tiziana Gueli, nell’ordinanza di convalida del fermo, aveva sottolineanto come l’estrema gravità dei fatti e la pericolosità sociale mostrata rendessero assolutamente necessario la misura cautelare massima”. Sussiste, infatti i rischio secondo il gip, che l’indagata possa commettere nuovi reati con violenza. E del resto, la sua condotta è stata caratterizzata da “preoccupante freddezza e lucidità”.Un omicidio efferato, come è stato sottolineato nell’ordinanza di convalida. E il Riesame ha dato loro ragione.La difesa ha sostenuto l'assenza del pericolo di fuga, proprio per la presenza dei figli, e del rischio di reiterazione del reato, trattandosi di un delitto passionale, le motivazioni si sono esaurite con la morte della rivale. Non solo. Ceci ha evidenziato le irregolarità nella comunicazione dell’avviso di deposito della richiesta di convalida del fermo e l’eccezione sulla competenza territoriale sull’inchiesta perché il delitto sarebbe stato commesso a Gorlago. Cosa che comporterebbe il passaggio del fascicolo dalla procura di Brescia a quella di Bergamo e della stessa detenuta da Verziano a via Gleno.

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