CHIESTO IL PROCESSO PER L’OMICIDIO DI TRESCORE
E’ stato chiesto il rinvio a giudizio dei 4 imputati ritenuti responsabili dell’omicidio di Trescore Balneario, costato la vita all’80enne Angelo Bonomelli, noto imprenditore di pompe funebri narcotizzato, rapinato e abbandonato in auto la sera del 7 novembre 2022. L’udienza preliminare è fissata per il 17 ottobre. Davanti al Gup Stefano Storto dovranno comparire, il 34enne Matteo Gherardi con all’attivo diverse denunce per avere stordito delle persone con l’uso di farmaci, il padre Luigi, la fidanzata del giovane, Jasmine Gervasoni di 24 anni ed il 26enne Omar Poretti, amico della giovane coppia. Il pm contesta l’omicidio volontario aggravato dai futili motivi, rapina e ricettazione, mentre per Poretti anche la detenzione di stupefacenti trovate dai Carabinieri a seguito di una perquisizione. I fatti risalgono allo scorso 7 novembre quando Bonomelli si incontra con i quattro in un bar ad Entratico per parlare di come rilanciare il sito internet di Villa Ortensie, l’hotel 4 stelle di proprietà dell’imprenditore. La vittima e i quattro si fermano a parlare sorseggiando delle bibite, ma in quella di Bonomelli era stato disciolto del Rivotril, un ansiolitico con spiccate proprietà antiepilettiche in grado di narcotizzarlo in fretta. Il quartetto lo avrebbe poi accompagnato all’auto, uno di loro si sarebbe messo alla guida della sua vettura, seguito dagli altri complici su un secondo veicolo, per poi posteggiare in un parcheggio lì vicino. Qui avrebbero rapinato Bonomelli rubando l’orologio, il telefono ed il denaro contante, abbandonandolo poi in macchina privo di sensi. Lanciato l’allarme dal figlio, il corpo esanime di Bonomelli era stato ritrovato il giorno successivo. Le indagini avevano poi portato all’identificazione dei quattro responsabili, tutti portati in carcere a Bergamo. Questo venerdì 6 ottobre e’ stato invece condannato in abbreviato per tentato omicidio a sei anni di reclusione, l’operaio ucraino che, lo scorso 15 ottobre 2022 a seguito di una lite, aveva ferito con un’accoltellata all’addome il collega connazionale, nel mini appartamento di Costa Volpino dove alloggiavano temporaneamente insieme ad un terzo collega. Quella sera i tre dipendenti di una ditta di carpenteria metallica erano rientrati dal lavoro e probabilmente in preda ai fumi dell’alcool due di loro avevano iniziato a discutere. La situazione pareva essersi calmata, quando l’operaio 60enne ha afferrato un coltello con una lama da 10 centimetri colpendo all’addome il collega stramazzato al suolo in una pozza di sangue. Il ferito dopo un’operazione d’urgenza se l’era poi cavata con una prognosi di 30 giorni.
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