CLAUDIO ONGARO SCOMPARSO DA 22 GIORNI

A 22 giorni dalla sua scomparsa, ad accompagnare le lunghe giornate d’angoscia dei famigliari, degli amici e colleghi di lavoro, l’interrogativo di sempre: “che fine ha fatto Claudio Ongaro”. Il quarantenne di Clusone, scomparso da giovedì 5 ottobre, quando, raggiunto il Passo della Presolana per un’escursione, aveva parcheggiato l’auto e imboccato a piedi il sentiero che porta verso i Cassinelli. Un cercatore di funghi lo aveva incontrato, percorrendo un pezzo di strada con lui. Da quel giorno, l’uomo non ha più fatto rientro a casa e in serata la famiglia aveva lanciato l’allarme. Nei giorni successivi lo hanno cercato in tutti i modi, attivando fino a cento uomini, con boschi e canaloni sorvolati da elicotteri e droni, compresi quelli con l’app di Apple che individua gli iPhone. Ma purtroppo di Claudio nessuna traccia. Nei giorni scorsi anche il Comune di Castione della Presolana aveva diffuso un appello indirizzato a chiunque avesse visto o avesse informazioni, invitando a chiamare le forze dell’ordine. “Ce l’hanno chiesto — spiega il sindaco Angelo Migliorati — perché è stato esplorato ogni posto plausibile, e visto che anche chi diceva di averlo visto non era così sicuro, abbiamo deciso di tentare anche la strada dell'appello”. La preoccupazione è tanta – aveva commentato il fratello maggiore, don Diego, nuovo parroco di Pedrengo -. Sono ore complicate e sentiamo l’affetto di tante persone. A Clusone i nostri concittadini ci fanno sentire la loro vicinanza con profondo rispetto. Anche la comunità di Pedrengo si è stretta attorno al suo neo parroco. Nella giornata di domenica 8 ottobre era previsto l’insediamento nella nuova parrocchia, ma il momento di festa per accoglierlo è stato rinviato in segno di vicinanza e rispetto. Raccogliendo l’invito fatto da sindaco Angelo Migliorati e rilanciandolo nuovamente l’appello verso chi avesse, dubbi, sospetti a particolari utili alle indagini, invitandoli a contattare le forze dell’ordine.

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