COSA CAMBIERA' L'ATO CAMUNO?
L'ATO di Valle Camonica è legge ma non ancora realtà. Approvato dal consiglio regionale della Lombardia il 31 ottobre scorso potrebbe diventare realtà entro metà gennaio. Dopo la sua pubblicazione sul BUR infatti, il Governo ha tempo 60 giorni per ricorrere alla Corte Costituzionale. E' per questo che dopo l'entusiasmo dell'approvazione – alla seduta del consiglio regionale erano presenti gli amministratori degli enti locali e numerosi sindaci camuni – Corrado Tomasi, presidente della SIV, la società idrica camuna, nata proprio per gestire il ciclo idrico nella Valle dell'Oglio – mantiene un cauto ottimismo. Attualmente la situazione della Valle vede 20 comuni in regime di salvaguardia – cioé che gestiscono il ciclo in autonomia con le regole dettate da ARERA e dall'ATO provinciale – altri dieci che hanno conferito il servizo ad Acque Bresciane ed altrettanti pronti ad entrare in SIV società creata ad hoc già da anni. L'ATO camuno sarà dunque il frutto di decenni di lavoro. Per "convincere" regione Lombardia – che aveva comunque della riserve in merito – è stato presentato anche uno studio della Bocconi che ha dimostrato che in Valle Camonica a parità di condizioni le tariffe possono essere più basse. Studio verificato e confermato da Polis da incarico di Regione. E noi, aggiunge Tomasi, dovremmo aderire all'ATO bresciano quello con le tariffe più alte di Regione Lombardia? Quello dell'ATO dovrebbe essere un primo passo verso una maggior autonomia della Valle Camonica anche in altri ambiti.
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