DELITTI: CHIUSO UN ANNO DI CONDANNE

Si chiude un anno impegnativo per gli investigatori, un anno purtroppo segnato da una serie di sentenze legate ad altrettanti delitti di inaudita violenza, consumati in bergamasca. Cominciamo con il 9 maggio, quando Silvana Erzembergher, 71enne venne assolta perché incapace di intendere e di volere. La donna attese in strada con una pistola in mano il vicino di casa Luigi Casati uccidendolo all’esterno del condominio di Treviglio. Sparò anche alla moglie, Monica Leoni, accorsa per aiutare il marito, ferendola ad una gamba. Il 30 maggio veniva condannato a 22 anni Carlo Fumagalli per aver annegato la Compagna 44enne, Romina Vento. L’operaio non tollerava, l’idea che la madre dei suoi due figli, non lo amasse più e lo volesse lasciare. Giunto all’esterno del posto di lavoro della donna e dopo averla fatta salire in auto si lanciava con il mezzo nelle acque dell’Adda. Romina non sapeva nuotare, chiedeva aiuto. Carlo le aveva tenuto la testa sott’acqua fino ad affogarla. Il 30 giugno Hamedi El Makkaoiu, marocchino di 26 anni, veniva condannato a 23 anni per l’omicidio di Anselmo Campa, padre della sua ex fidanzata. Il giovane rivendicava un credito di 5mila euro per l’auto utilizzata dal giovane e rivenduta dalla vittima. Raggiunto Campa nel suo appartamento di Grumello del Monte, afferrava un martello e colpiva l’uomo ripetutamente, lasciandolo esanime sul pavimento. Il 23 settembre scorso Domenico Gottardelli, 79enne di Covo, veniva condannato dalla Corte d’Assise del Tribunale di Cremona a 24 anni di reclusione per l’omicidio dell’imprenditore di Romano di Lombardia Fausto Gozzini. Gottardelli, ricordiamo, raggiunse la ditta dell’amico a Casale Cremasco. Impugnando un fucile fece fuoco colpendo a morte. Ancora oscuro il movente dell’omicidio. E chiudiamo con il processo che prenderà il via il prossimo 20 febbraio per la morte di Angelo Bonomelli. Quattro gli imputati accusati di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, dall'uso di sostanze venefiche e dal nesso teleologico, ovvero l'aver ucciso l'anziano nell'intento di commettere una rapina.

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