18 MORTI SULLE MONTAGNE BERGAMASCHE
Ancora numerosi gli interventi di soccorso in montagna nell’anno che ci siamo da poco lasciati alle spalle, così come il numero delle persone decedute che è in continua crescita. Il bilancio della VI Delegazione Orobica del Soccorso Alpino mette in luce dati preoccupanti, evidenziando un’attività molto più intensa rispetto agli ultimi due anni. Nel 2023 sono stati 346 gli interventi compiuti con 18 persone che hanno perso la vita lungo i sentieri della Bergamasca. Un aumento significativo se si considera che nel 2022 erano state 14 le vittime della montagna e 285 gli interventi svolti, mentre nel 2021, i decessi erano stati 22 con 259 operazioni di soccorso. In questo 2023 i tecnici bergamaschi sono stati impegnati per un totale di 8.724 ore, di cui 575 svolte da medici e infermieri, mentre 1.959 le attivazioni da parte della centrale operativa. Le principali cause per numero di persone soccorse, riguardano la caduta (103, pari al 28,5% degli interventi) o il malore (58, ovvero il 16%), ma a far riflettere sono anche i 35 interventi per perdita dell’orientamento (9,7% dei casi) e i 34 per incapacità dell’escursionista (9,4%). In particolare, queste ultime due casistiche, unite ai 9 interventi per ritardo e i 3 per sfinimento, rientrano nell’ambito di tutte quelle situazioni che si potrebbero in gran parte prevenire con un approccio più attento e preparato alle uscite in montagna, ancora troppo spesso sottovalutata nelle insidie che può presentare. Tra le altre cause maggiori figurano anche le scivolate, 30 di tipo generico e 8 su ghiaccio, la precipitazione (10 interventi), il cedimento dell’appiglio (4), tre richieste di soccorso per la puntura di insetto e altrettante per la valanga. Diciannove complessivamente gli interventi di ricerca persona. Se si considera l’attività svolta dalle persone soccorse al momento del bisogno, prevale l’escursionismo, con 179 casi (10,4%), poi l’alpinismo con 35 (il 2%), la mountain-bike con 23 (l’1,3%), la ricerca di funghi con 14 richieste, la residenza in alpeggio con 13: infine auto – moto (12), lavoro (12), sci alpinismo (10), ferrate (3), arrampicata sportiva (3), caccia (3) e parapendio (2). Tra le sette stazioni del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico che operano in provincia di Bergamo, quella della Valle Brembana con 91 interventi è stata quella più sollecitata, seguita da quella di Clusone con 65 interventi, albondione con 58, Media Valle Seriana con 45, Valle Imagna con 33, Schilpario con 29 e Oltre il Colle con 25.
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