TROPPE VITE SPEZZATE SULL’ASFALTO
Per le nostre province, quella appena trascorsa, è stata l’ennesima settimana contrassegnata dagli incidenti stradali. Il più grave quello avvenuto nel tardo pomeriggio di giovedì a Manerbio, lungo via San Martino del Carso, costato la vita alla 64enne Mariangela Favagrossa, originaria di Leno, moglie e madre di due figli. A bordo della sua Fiat Panda, tamponata da una seconda auto condotta da un 20enne, è stata sbalzata nella corsia opposta dove non ha potuto evitare lo scontro frontale, e fatale, con un autobus. Una tragedia consumatasi sotto gli occhi della cognata che, a bordo di un’altra vettura in compagnia del nipotino, ha assistito alla scena inerme. Poco più di 24 ore prima, nella bergamasca, un sinistro lungo la statale 470 della Val Brembana all’altezza di San Giovanni Bianco: cinque le persone ferite a seguito dello scontro tra più veicoli. E poi ancora, a ritroso, martedì l’incidente che ha coinvolto un 15enne a Costa Volpino, nell’Alto Sebino, scontratosi con un’auto che stava uscendo da un parcheggio e sbalzato così violentemente a terra. Fortunatamente non è in pericolo di vita. E poi in Valle Camonica, attorno alle 16 di questo venerdì, in via Nazionale a Gianico, mentre imperversava il maltempo, lo scontro tra un’Audi e una Toyota. Due le ambulanze sul posto (S. Maria Assunta di Pisogne e la Croce Blu di Lovere), un’automedica, i Vigili del Fuoco del distaccamento di Darfo Boario Terme e pure l’elisoccorso proveniente da Bergamo, atterrato nelle dirette vicinanze. Tre le persone rimaste ferite: due donne e un uomo, trasportati in codice giallo al vicino ospedale di Esine e, in volo, alla Poliambulanza di Brescia. Ad occuparsi dei rilievi i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Breno, coadiuvati dai colleghi di Esine nel dirimere il traffico, paralizzatosi anche sulla parallela SS42. Troppi sinistri, troppi rischi al volante. Per questa ragione questa domenica a Ospitaletto, subito dopo la celebrazione della messa, farà tappa un flash mob promosso dall’associazione “Condividere la Strada della Vita” in omaggio alle vittime, ma anche e soprattutto con l’intento di smuovere coscienze, con la benedizione di una distesa di 61 croci (pari al numero delle vite dei bresciani spezzate sull’asfalto lo scorso anno).
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