GIACOMO BOZZOLI PROSEGUE LA FUGA

Sarebbe stata una vacanza, non una fuga. Peccato però che fosse una vacanza senza cellulari, con prenotazioni e spostamenti che non combaciano. Le parole di Antonella Colossi, la compagna di Giacomo Bozzoli rientrata venerdì a Brescia con il figlio, non sono d'aiuto agli inquirenti. Avrebbe detto che la famiglia è partita dalla casa di Soiano del Lago il 23 giugno all'alba quando la loro Maserati è stata ripresa delle telecamere, per un viaggio verso la Francia e poi la Spagna, intervallato da diverse tappe, come la visita all'Oceanografic di Valencia, e quindi stando all'itinerario la famiglia sarebbe dovuta arrivare in Spagna attorno al 26 giugno, ma a Giacomo Bozzoli risultata intestata una prenotazione in un albergo della Spagna dal 20 a al 30 giugno. Inoltre gli inquirenti non avrebbero più trovato traccia della Maserati durante quel percorso. Avrebbe detto di aver perso il cellulare in Costa Azzurra, di aver appreso della sentenza di ergastolo da un computer in albergo, di essere poi entrata in una fase di choc, fino al rientro in Italia, dopo aver detto addio al compagno e soprattutto dopo aver spiegato al figlio che dovevano separarsi dal padre. Una ricostruzione che lascia nel buio più di tre giorni, quelli intercorsi dalla sentenza definitiva di ergastolo al suo rientro in Italia, che possono aver dato margine di vantaggio a Giacomo Bozzoli per intraprendere la sua fuga. Il 39enne accusato dell'omicidio dello zio Mario Bozzoli resta un latitante in fuga, senza passaporto poiché non lo aveva rinnovato. Forse in possesso di un telefono con sim non rintracciabile, visto che il suo cellulare, prima di partire, ha pensato bene di lasciarlo a casa. Antonella Colossi non è indagata per favoreggiamento ma è stata ascoltata dalla Procura come persona informata sui fatti. In questi giorni la 42enne ha trovato casa insieme al figlio dai genitori, lontani dalle telecamere. Nel frattempo la fuga di Giacomo Bozzoli, continua.

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