CEVO 80 ANNI DOPO L'INCENDIO

Cevo è il paese della Resistenza, medaglia di bronzo al valor militare il comune della Valsaviore è sede di un museo dedicato alla lotta partigiana, lungo le sue vie sono state posate le prime pietre d'inciampo della Valle Camonica. Il 3 luglio del 1944 venne distrutto da un incendio appiccato per rappresaglia nei confronti dei partigiani della 54esima Brigata Garibaldi che a fine giugno avevano conquistato il paese e la centrale di Isola. Durante la battaglia lasciarono sul campo 4 militi fascisti e il partigiano civile di Cevo Luigi Monella. La reazione dei nazifascisti fu immediata. La mattina del 3 luglio, mentre si preparavano le esequie di Monella, in 2 mila nazifascisti raggiunsero la Valsaviore. I partigiani di Nino Parisi tentarono di resistere, ma furono costretti alla ritirata. Avanzando i militi fascisti saccheggiarono le case, le incendiarono, uccisero. Il bilancio fu di 6 morti, decine di case distrutte, saccheggiate, bruciate, 800 persone senza casa. Solo con tanta fatica e tanta solidarietà Cevo tornò a vivere e ogni anno ricorda questa ricorrenza. Anche quest'anno, in occasione dell'80esimo. Dopo la sfilata per le vie del paese, la deposizione di corone ai monumenti, la conclusione si è tenuta nello spazio feste della pineta dove prima della messa officiata dal don Angelo Marchetti si sono tenuti i discorsi ufficiali. L'orazione è stata affidata al già segretario nazionale dello SPI CGIL che ha sottolineato come sia importante ricordare la storia per pensare ad un paese nuovo. Per Cevo questa ricorrenza è importante, la distruzione del paese infatti ha segnato la vita di molti. A ricordare le pagine importanti della Resistenza scritta su questi territori ci pensa anche il Museo della Resistenza che ha trovato casa proprio a Cevo.

Commenti

Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!

Lascia un commento

* Tutti i campi contrassegnati sono obbligatori