CORPO RECUPERATO NELL’ADDA

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Sono in corso gli accertamenti per capire se il corpo ripescato dalle acque dell’Adda, nella serata di venerdi 12 luglio a Lodi, sia quello del 25enne egiziano che martedì pomeriggio, 9 luglio, a Cassano d’Adda finì inghiottito dalle acque del canale Muzza. Nelle scorse 48ore sono risultati impossibili gli interventi in acqua dei vigili del fuoco di Milano, a seguito dell’eccessiva portata presente nel fiume, notevolmente aumentata dalle ultime precipitazioni. Le ricerche sono quindi proseguite con l’utilizzo dei droni, ispezionando le griglie degli sbarramenti a valle di Cassano, dove l’acqua del Muzza viene fatta confluire nell’Adda. Del giovane egiziano, ricordiamo, era stato trovato lo zaino con i documenti per l’iscrizione a una scuola su cui sono riportati i suoi estremi, tutti da verificare.  La salma si trova ora a disposizione delle autorità per gli accertamenti di legge. Per scoraggiare la frequentazione del tratto di cemento di Punta Pecchio che separa il Muzza dall’Adda, puntualmente molto frequentata, il Consorzio Muzza ha deciso di installare nuovi cartelli e sbarramenti per scoraggiare i bagnanti. Il problema annegamenti a Cassano venerdì è stato al centro di un tavolo convocato in Prefettura a Bergamo, nel quale è stato affrontato il problema, presenti le forze dell’ordine, il Consorzio Muzza, l’Agenzia interregionale per il fiume Po e il Comune di Cassano. E’ stato chiesto l’intervento dell’esercito per dare supporto alla polizia locale e alla Protezione civile per pattugliare tutte le zone durante l’estate.

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