CALANO LE ASSUNZIONI A BERGAMO

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Nel primo trimestre 2024 sul territorio della provincia di Bergamo, dal saldo tra assunzioni e cessazioni si è verificata una crescita di quasi 5000 posizioni di lavoro dipendente rispetto ai livelli di un anno fa. Questo è quanto emerso dal rapporto sul lavoro dipendente redatto dall’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro. La variazione tendenziale si sta progressivamente riducendo non solo rispetto ai picchi raggiunti nel rimbalzo post Covid, ma anche rispetto all’andamento degli ultimi trimestri. Le assunzioni (33mila) sono in calo di circa il 4% su base annua, mentre le cessazioni (30mila) restano sugli stessi livelli del primo trimestre dell’anno scorso. Si attenuano invece i ritmi di crescita dei rapporti a tempo indeterminato che erano stati particolarmente vivaci per tutto il 2023. Nel frattempo continuano a ridursi le missioni in somministrazione (segno di una flessione della domanda di lavoro dell’industria), mentre i nuovi ingressi nell’apprendistato non bastano a compensarne le uscite per cessazione o passaggio al tempo indeterminato. Il ridimensionamento dei rapporti a tempo determinato, iniziato nella seconda metà del 2022, si è interrotto nel primo trimestre del 2024 a causa delle minori stabilizzazioni e dei flussi meno condizionati dalla stagionalità di avviamenti temporanei nel commercio e nei servizi turistici. Dal punto di vista settoriale, si notano segnali di rallentamento occupazionale in alcune attività dei servizi alle imprese – come il magazzinaggio e le attività di supporto ai trasporti -e una nuova risalita delle posizioni dipendenti nell’edilizia. A fronte del calo delle assunzioni, sono cresciute le assunzioni part-time del 2%, diminuite invece del 6,4% quelle full time. Nel saldo occupazionale in ripiegamento su base annua la quota maschile scende al di sotto di quella femminile. Le entrate di lavoratori di nazionalità straniera sono rimaste invariate nel primo trimestre raggiungendo la quota record del 37,1%. Dal punto di vista geografico, è più marcata la decelerazione occupazionale nella Bassa bergamasca tra Treviglio, Romano di Lombardia e nelle aree provinciali di Grumello del Monte e Clusone. A fronte dell’analisi, il commento del segretario generale della CISL Bergamo, Danilo Mazzola che ha evidenziato come delle oltre 33.000 assunzioni, 12.000 abbiano interessato lavoratori stranieri, che il saldo del primo trimestre sia positivo di oltre 2000 unità tra assunzioni e cessazioni e che i dati sulla richiesta di cassa integrazione, in particolare straordinaria, evidenzino delle difficoltà dopo anni estremamente positivi.

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