OMICIDIO DI NATALE: ALTRI DUE ARRESTI

Con l'arresto, questo giovedì mattina, di un 26enne e di un 23enne indo-pakistani con cittadinanza italiana, salgono a otto le persone in carcere per l'omicidio di Ranjit Singh, l'indiano ucciso a coltellate in un parcheggio di via Milano a Brescia la vigilia di natale del 2023, sfregiato e poi abbandonato, probabilmente per un regolamento di conti. Dopo gli arresti di marzo, il 12 a tre mesi dall'omicidio, erano stati arrestati altri sei indiani, il mandante, un 48enne anche lui indiano, datore di lavoro di Singh e cinque degli esecutori, alle prime luci dell'alba di questo giovedì i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Brescia hanno eseguito a Leno (BS) e a Pavone del Mella (BS), con il supporto dei Carabinieri del posto, le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del Tribunale di Brescia, su richiesta della Procura nei confronti dei due cittadini italiani, di origine indo-pakistana, che avrebbero avuto un ruolo importante nell'omicidio del connazionale. Secondo gli investigatori avrebbero svolto un ruolo organizzativo ed esecutivo nell'agguato di via Milano. Un terzo indagato – ne risultavano sei per favoreggiamento dopo l'arresto dei primi sei indiani ritenuti responsabili dell'agguato e dell'omicidio – sarebbe stato rintracciato – grazie a sofisticate tecniche investigative – nel Regno Unito, arrestato ed estradato. Il movente dell'omicidio, secondo gli inquirenti sarebbe legato ad una vendetta nei confronti di Singh ritenuto responsabile degli incendi dolosi a mezzi di proprietà del mandante, un 48enne anche lui di origini indiane, datore di lavoro di Singh. Il 51enne era stato attirato nel parcheggio di via Milano probabilmente per un appuntamento. Mentre uno faceva da “palo”, in quattro lo hanno trascinato di peso tra due auto parcheggiate, in pochi minuti lo hanno finito a colpi di coltello e poi lo hanno sfregiato. Tutto è stato ripreso dalla telecamere di videosorveglianza che hanno dato un'accelerazione alle indagini: il cerchio è stato chiuso grazie ad intercettazioni e a testimonianze. I due ultimi arrestati dovranno rispondere, come gli altri già in carcere, di omicidio aggravato dalla premeditazione.

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