DAVIDE FONTANA RESTA IN CARCERE
Davide Fontana, il 43 enne milanese reo confesso dell’omicidio di Carol Maltesi, la 26enne uccisa a fatta a pezzi a Rescaldina e poi gettata in una scarpoata lungo la provinciale 5 tra Paline di Borno e il Dezzo di Scalve, resta in carcere. Lo ha deciso il Gip di Busto Arsizio, Carlo Nocerino, al quale è stato affidato il fascicolo sulla terribile vicenda, al termine dell'ultimo interrogatorio di Fontana, terzo della serie, dopo che era avvenuto il passaggio del fascicolo di inchiesta da Brescia, provincia in cui sono stati rinvenuti i resti della giovane, a quella di Busto Arsizio, deve ha sede il Tribunale di competenza sulla località dove è avvenuto l'omicidio. Fontana avrebbe detto ai giudici di aver ucciso la donna che sosteneva di amare dopo che, durante un gioco erotico, lei aveva ricevuto una telefonata dall’ex fidanzato, al quale avrebbe confidato la sua volontà di trasferirsi in Veneto per stare più vicina al figlio di sei anni, con alcune puntate a Praga dove proseguire la sua attività di attrice hard. Fontana avrebbe confessato al pm di averla legata al palo da lap dance a telefonata conclusa. Quindi avrebbe dichiarato di averla colpita a martellate fino ad ucciderla, spinto dalla rabbia per la decisione di lei di andare a vivere lontano da lui. Il fatto sarebbe avvenuto tra il 10 e l'11 gennaio: i resti della donna, fatta a pezzi, inseriti in un congelatore in 5 sacchi di plastica nera, sono stati ritrovati poi la sera di domenica 20 febbraio nella scarpata sotto Paline di Borno da un 60enne del posto che stava transitando a piedi. Dopo le indagini serrate da parte dei carabinieri di Breno e di Brescia, lunedì 27 febbraio Fontana si sarebbe recato dai Carabinieri di Rescaldina, località dove vive nell'appartamento di una cascina ristrutturata, attiguo a quello di Carol Maltesi, per denunciare la scomparsa della donna: ma la sua denuncia non ha convinto i carabinieri, che avevano notato molte contraddizioni. A quel punto Fontana era stato sentito in serata dai carabinieri del Comando provinciale di Brescia dove, nella notte, aveva poi confessato il suo terribile delitto ed era stato quindi arrestato. Ora è in carcere in attesa di giudizio, la cui data sarà fissata al termine delle indagini che sono in via di ultimazione.
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