AL SETACCIO LE CASE DI CAROL E DAVIDE

I carabinieri del SIS, Servizio investigazioni scientifiche, di Brescia hanno effettuato a Rescaldina nel Milanese una serie di analisi scientifiche negli appartamenti di Carol Maltesi e Davide Fontana, nella cascina ristrutturata di via Melzi al civico numero 9, per ulteriori riscontri sulla morte della 26enne italo-olandese, per mano di Davide Fontana, ora nel carcere di Canton Mombello a Brescia con l'accusa di omicidio aggravato dalle sevizie, occultamento e distruzione di cadavere. Con la confessione dell'imputato, rilasciata prima ai carabinieri di Brescia e Breno nella notte di lunedì 28 marzo e quindi al Gip di Brescia, Angela Corvi, dal carcere martedì 29 marzo, non si sono certo concluse le indagini sul caso. Dunque si attendono nuovi riscontri sulla morte della donna e si continua a indagare sulla fine di Charlotte Angie, nome d'arte di Carol Maltesi, nota nel mondo dei social e dei film hard. Nelle indagini svolte a Rescaldina nell'appartamento di Carol i Sis hanno utilizzato anche il luminol, il reagente che rileva possibili tracce ematiche: lì infatti, stando alla confessione di Fontana, ci sarebbe stata l'ormai famosa ripresa video di un rapporto sessuale violento con lei legata a un palo della lap dance, un sacco nero in testa, e nastro adesivo sulla bocca. A quel punto, stando alla confessione di Davide Fontana, lui avrebbe avuto un raptus e l’aveva uccisa a martellate, poi l’aveva sgozzata, “per paura di perderla”, come ha dichiarato alla Gip Corvi. La casa comunque era stata completamente ripulita dell'assassino, ma, ha fatto sapere il procuratore Carlo Nocerino della Repubblica di Busto Arsizio, alla quale il fascicolo è stato trasmesso per competenza territoriale, sono state trovate tracce ematiche e il grosso freezer dove sarebbe stato conservato il corpo sezionato. I SIS hanno inoltre sequestrato alcuni dispositivi informatici, il cui contenuto verrà analizzato nei prossimi giorni. Gli accertamenti sono stati effettuati anche anche nell’attiguo appartamento di Davide Fontana, che nella sua deposizione prima alla pm Lorena Gribaudo e quindi alla Gip Angela Corvi ha dichiarato di avere conosciuto Carol nel 2020 da sposato, di essersi "follemente innamorato" tanto da avere lasciato la moglie per lei. La storia tra vittima e carnefice era durata un mese, poi era proseguita come frequentazione libera. Carol aveva altri uomini, e Fontana, che insieme all’amica girava video hard per Onlyfans, cercava di adattarsi alla situazione. Quando però Carol a inizio anno lo aveva informato di voler lasciare Rescaldina per tornare a vivere a Verona, con il figlio di sei anni, e dividersi tra il Veneto e Praga, lui non aveva potuto accettare che lo abbandonasse e così mentre giravano una scena hard di sottomissione concordata, è andato oltre fino ad ucciderla. Ora i gli inquirenti cercano riscontro alle sue dichiarazioni con accertamenti su luoghi, tempi, circostanze, telefoni, tentando di recuperare sullo smartphone il video con l’aggressione. Cercheranno anche di recuperare gli stracci e le spugne usati da Fontana per ripulire l’appartamento di Carol dal sangue. Verificheranno il momento dell’acquisto al Bricoman del seghetto e dell’accetta utilizzati per fare a pezzi il corpo della donna, e su Amazon del freezer a pozzetto in cui l’ha conservata fino a quando ha trasferito il cadavere fatto a pezzi da Rescaldina a Paline per buttarlo nella discarica lungo la provinciale 5 verso il Dezzo. Il gip Nocerino ritiene che debbano ancora essere adeguatamente approfonditi alcuni aspetti della vicenda, anche e soprattutto in relazione all’eventuale coinvolgimenti di altri soggetti nella fase finale di uj crimine che appare complesso.

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