Grande folla per il Badalisc

“Cave Basiliscum”, dice il monaco converso Salvatore nel Nome della Rosa di Umberto Eco; e con il nome storpiato di “Badalisc”, da secoli nei boschi della Valsaviore alla vigilia dell'Epifania torna il “Cave Basiliscum”, o meglio: attenti al Badalisc. Quindi catturiamolo. Anche quest'anno la tradizione, sostenuta da un nutrito comitato di giovani e giovanissimi, sulla base della ricostruzione storica e antropologica, come ben documentato anche dalla Società storico-antropologica di Valle Camonica, la tradizionale “Cattura del Badalisc” nei boschi della Valsaviore si è rinnovata nella sera che precede l'Epifania. Il mostro dagli occhi fiammeggianti e dalle fauci spalancate, è stato catturato usando come esca una fanciulla, quindi accompagnato da suoni chiassosi, urla, fischi e richiami e portato tra ali di folla alla tribuna del giudizio, dove il suo pensiero (in dialetto locale: la 'ntifunada, o invettiva ironica) è stato affidato per iscritto ad un banditore che lo ha letto, tra urla, fischi, mugugni e applausi dei presenti. La tradizione del Badaolisc si perde nelle notti della Valsaviore, ma una cosa è certa: è nato ad Andrista e ad Andrista, dicono gli abitanti, deve restare. Per questo, per rafforzare i legami con la propria storia, un gruppo di giovani, evidentemente sensibilizzati fin da piccoli, quando partecipavano alla festa, ricomponesti con in piccolo salame appositamente prodotto per loro (el salamì del badalisc), ha lavorato sodo per oltre due mesi per rinnovare con impegno l'antica tradizione della valle. Peraltro, in arrivo vi è un cortometraggio proprio sulla storia e la tradizione del Badalisc, la cui notizia sta facendo da richiamo mediatico. Il nucleo della “ntifunada del badalisc” è stata la tornata elettorale comunale del 2024: con garbo, acume, arguzia e ironia, in perfetta rima popolare, il mostro dei boschi non ha risparmiato nessuno. Il successo dell'iniziativa è frutto di un intervento corale: dal comitato, all'Amministrazione comunale, alla Pro Cevo, alla Protezione Civile, al gruppo Ere da Nadal dal Mut e ai tanti volontari.

Commenti

Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!

Lascia un commento

* Tutti i campi contrassegnati sono obbligatori