Si alla visione dei reperti del caso Yara

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Nel pomeriggio di martedi 14 gennaio la Corte d’assise di Bergamo ha disposto la visione di ulteriori reperti e campioni biologici relativi all’omicidio di Yara Gambirasio. E’ stata quindi accolta l’istanza presentata dagli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, che assistono Massimo Bossetti, il muratore di Mapello in carcere a Bollate per l’omicidio della 13enne di Brembate Sopra. I legali potranno anche vedere “previo rintraccio”, quanto è stato indicato nelle pagine della memoria inviata a metà dicembre. Il tribunale ha incaricato di questo compito due esponenti delle forze dell’ordine “autorizzandoli a ricercare i reperti mancanti presso l’Istituto di medicina legale di Milano, presso il Ris di Parma o presso altre strutture pubbliche o private che li abbiano in custodia”.  Claudio Salvagni ha spiegato di aver presentato l’elenco dettagliato di tutti i reperti, sia quelli sotto sequestro che quelli non sequestrati, così come da autorizzazione. “La nostra istanza è stata accolta, nonostante l’opposizione della pm” ha aggiunto il legale che ha ripuntato l’attenzione sul Dna. In particolare, quella parte di osso da cui è stato estratto il Dna di Yara “perché serve a verificare il dato di partenza, in quanto il Dna di Ignoto 1 deriva da una sottrazione. Sono importanti anche i margini ungueali”. “Dopo aver visionato i reperti, verificheremo il da farsi”.

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