Smantellato clan dell’Ndrangheta nel bresciano
12 arresti e sequestri di beni per oltre 8 mln e mezzo di euro nei confronti di una settantina di persone, sono scattati all’alba di questo giovedì mattina in varie province d’Italia e anche in Spagna e in Svizzera, per smantellare, su ordine della Procura di Brescia, un’associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata alla commissione di reati tributari. Le indagini sono iniziate nel 2019 quando è entrata in azione sul territorio bresciano, un’associazione per delinquere di matrice ‘ndranghetista, originaria della provincia di Reggio Calabria, che attraverso intimidazioni e metodi mafiosi avrebbe prima danneggiato, poi sopraffatto e infine estromesso dal giro d’affari connesso alle frodi fiscali, un precedente sodalizio criminale operativo dal 2017 nel distretto industriale nord est della provincia bresciana. Il confronto tra i due clan per avere il monopolio della gestione delle fatture false nel distretto, si è svolto simulando una rapina ad un corriere che aveva ritirato 600 mila euro in contanti, frutto della monetizzazione delle fatture false per operazioni inesistenti, da soggetti cinesi operanti nella cinetown milanese; con l’aiuto di una commercialista bulgara e dei rappresentanti legai delle società cartiere estere, sottraendo le credenziali dei conti correnti accesi in Bulgaria dove venivano dirottati gli introiti dell’associazione e infine, tramite di intimidazioni e l’uso delle armi. A testimonianza di tutto questo ci sono intercettazioni, accertamenti bancari, sequestri di denaro contante per 450 mila euro destinato alle cosche reggine. 30 le società cartiere che alla fine si sono affiliate al sodalizio criminale, alcune estere in Bulgaria, Ungheria, Slovacchia, Svizzera e Croazia e altre italiane, per un totale di fatture false, dal 2019 ad oggi, per oltre 365 mln di euro. A guadagnarci erano imprenditori compiacenti residenti nelle provincie di Brescia e Mantova: “imprenditori non più vittime dell’Ndrangheta, ma alleati, che la cercano per frodare insieme il fisco” – come dichiaratocdal procuratore Capo di Brescia Francesco Prete. Con unità cinofile antidroga, cash dog e di forze speciali come i baschi verdi e i militari anti terrorismo, le perquisizioni continuano nelle province di Brescia, Torino, Verona, Reggio Emilia, Modena, Cremona, Milano, Monza-Brianza, Mantova, Varese, Catania, Reggio Calabria e anche in Spagna e Svizzera. Al lavoro il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Brescia, il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, con la collaborazione del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia nell’ambito del progetto contro l’Ndrangheta e delle forze di polizia spagnole e svizzere.
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