Controlli in fonderia: due indagati

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Nei giorni scorsi i carabinieri e l’Arpa hanno svolto dei controlli presso una fonderia di Agnosine scoprendo che – secondo le accuse - effettuava lavorazioni su componenti in alluminio senza le autorizzazioni previste per legge, tra cui quella relativa alle emissioni in atmosfera, vista la presenza di macchinari industriali che producevano fumi. Ad insospettire i carabinieri forestali e i tecnici dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, è stata la presenza, anche nell’area esterna del capannone aziendale, di numerosi grandi sacchi per lo stoccaggio di prodotti sfusi. I controlli si sono svolti sia all’interno sia all’esterno, negli spazi esposti agli agenti atmosferici, dove, stipati in 35 grossi sacchi, sono stati trovate e sequestrate circa 14 tonnellate di rifiuti derivanti dall’attività abusiva di lavorazione dell’alluminio, 800 litri di rifiuti liquidi, anche pericolosi e 5 veicoli fuori uso in evidente stato di abbandono. Parte dei liquidi rinvenuti nel piazzale, tra cui olii lubrificanti esausti, soluzioni basiche e additivi, fuoriuscivano dai contenitori danneggiati riversandosi direttamente sulla pavimentazione e confluivano nel sistema di raccolta delle acque meteoriche disperdendosi nell’ambiente circostante. I contenitori, infatti, non avevano alcun bacino di contenimento. Al termine delle operazioni è stata messa in sicurezza e sequestrata l’intera area, compresi i macchinari, le attrezzature nella disponibilità della ditta e i rifiuti rinvenuti. Inoltre, a uno dei due soci amministratori, entrambi indagati a piede libero dall’Autorità Giudiziaria, sono stati sequestrati in via cautelare, poiché illecitamente detenute, circa 200 munizioni e 4 armi rinvenute nei locali.

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