Cibo e salute: Coldiretti in piazza a Parma
“Facciamo luce”. E’ quello che chiede la Coldiretti all’Europa, in tema di cibi ultraprocessati, o ultra formulati, anticamera di quelli di laboratorio. Ed è quello che hanno chiesto a gran voce migliaia di agricoltori, molti dalle nostre valli -dalla provincia di Brescia sono partiti più di 15 pullman con circa mille agricoltori di cui una cinquantina camuni– che vogliono ribadire, fuori dalla sede dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, l’importanza di mettere la primo posto la tutela della salute dei consumatori. Una manifestazione quindi non contro l’Europa o l’Efsa – qui sfilano accanto alla bandiere gialle molte bandiere dell’Unione Europea - ma per un’Europa diversa, più rigorosa nella valutazione dei nuovi alimenti che si affacciano sul mercato - si parla dei cosiddetti cibi di laboratorio ma anche di quelli utlraformulati - e più approfondita negli studi sugli effetti a lungo termine che questi cibi hanno sulla salute. Alla mobilitazione hanno preso parte agricoltori giunti da tutta Italia, guidati dal presidente nazionale Ettore Prandini e dal segretario generale Vincenzo Gesmundo, quindi anche dalla Lombardia, guidati dal Presidente Gianfranco Comincioli con il direttore regionale Giovanni Benedetti, e dalla provincia di Brescia, guidati dalla Presidente Laura Facchetti e dal direttore provinciale Andrea Repossini. Uniti dallo slogan “Facciamo luce”, gli agricoltori hanno sfilato per le vie del centro fino alla sede dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, l’ente che esamina le richieste di autorizzazione dei novel food, cui si chiede – in tema di cibi creati in laboratorio – prudenza e trasparenza, in linea con le perplessità espresse dalla comunità scientifica, in linea con i valori europei e con le battaglie per la sicurezza alimentare da sempre portate avanti da Coldiretti. La mobilitazione ha avuto quindi l’obiettivo di fare riflettere istituzioni italiane ed europee, enti preposti alla ricerca e ai controlli, i cittadini, su ciò che arriva sulle nostre tavole, perché quello che mangiamo determina come stiamo. Studiare quindi gli effetti a lungo termine dei cibi sulla salute, rendere il consumatore consapevole dei potenziali rischi, rendere chiaro il valore nutrizionale dei cibi, i loro ingredienti. Questo chiede la Coldiretti, che non vuole ostacolare il progresso, come hanno ribadito questo mercoledì a Parma i leader della più grande associazione degli agricoltori agricoli a livello europeo, ma vuole difendere il legame millenario che esiste tra cibo e natura, per promuovere un’alimentazione consapevole, salutare e radicata nella tradizione agricola italiana.
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