NEVICATE DI PRIMAVERA

Davvero non c'è più nulla di che stupirsi perchè il clima ci ha abituato ormai ai suoi repentini cambiamenti e le stagioni, come le conoscevamo un tempo, davvero non ci sono più. Così va a finire che l'inverno ha temperature primaverili e che la primavera registra nevicate invernali. Succede questo mercoldì quanto in diverse località montane, da Ponte di Legno in Valle Camonica, al Maniva, al Monte Gugliemo nel bresciano, a Foppolo in Vambrembana, il brusco abbassamento delle temperature di questi giorni ha portato addirittura la neve. Una spruzzata che ha imbiancato le cime di nuovo e che comunque era annunciata dagli esperti e soprattutto, attesa insieme alla pioggia, per risolvere la grave siccità con cui rischia di fare i conti in estate il Lago d'Iseo e non solo, dopo uno degli inverni più avaro di pioggia degli ultimi dieci anni. La montagna che necessitava di un po' di acqua, mostra a fine aprile quindi, in alcune zone, una cartolina piottosto invernale con piste da sci e strade imbiancate. La pioggia è prevista anche per questo giovedì con temperature sempre inferiori rispetto alla media del periodo: temperature minime attorno ai 12 gradi, massime attorno ai 14 gradi. Il colpo di coda dell'inverno continuerà almeno fino a sabato, costringendo a ritirare fuori dagli armadi, giubbotti e ombrelli, messi via ad inizio aprile, quando le belle giornate di sole sembravano preannunciare l'arrivo della bella stagione. Già la scorsa settimana, una forte gelata aveva interessato la zona della Franciacorta con danni ingenti alle coltivazioni di vite.  L’andamento anomalo conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano proprio – afferma la Coldiretti - con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo. A marzo in Italia la temperatura è stata di ben 2,5 gradi superiore alla media del periodo di riferimento mentre le precipitazioni sono praticamente dimezzate (-54%) ma la pioggia, che è importante per dissetare i campi resi aridi dalla siccità, per essere utile – conclude la Coldiretti - deve cadere in modo costante e leggero mentre i forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine, aggravano i danni.

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